Porto di Livorno, Guerrieri-Paroli: un duello nel segno della continuità
Grandi manovre per la presidenza dell’Authority: in corsa anche l’ex deputato Mancini e l’ammiraglio Andrea Agostinelli
LIVORNO. Si profila un duello fra l’attuale presidente Luciano Guerrieri e il segretario generale (da lui scelto) Matteo Paroli per la guida dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale. Ufficialità ancora non ce ne sono, ma se il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti vuole evitare lo scontro con la Regione, visto che i due enti dovranno essere d’accordo, si dovrà privilegiare la continuità. Guerrieri – nominato nel marzo del 2021, in scadenza fra pochi giorni e dallo stesso anno commissario straordinario per la costruzione della Darsena Europa, l’ampliamento del porto per ospitare le grandi portacontainer – è stato “benedetto” pubblicamente dal presidente della Regione, Eugenio Giani, come candidato ideale. Fra il governatore toscano e il viceministro Edoardo Rixi, che per il Governo ha la delega ai porti, una prima interlocuzione informale c’è già stata. «Che Guerrieri abbia lavorato bene è sotto gli occhi di tutti, ho già espresso al viceministro Rixi il mio parere, per me la continuità sarebbe la strada giusta», le parole di Giani. Paroli, da quasi quattro anni segretario generale, è spinto dai sindacati e da diversi operatori e garantirebbe, comunque, la continuità auspicata da tutti. Ora bisognerà vedere se l’esecutivo intende forzare la mano, circostanza al momento poco probabile, o giungere a un’intesa con la Regione, che ha indicato comunque il nome dell’ex sindaco di Piombino.
Nel segno della continuità
Il Guerrieri-bis, nei mesi scorsi, era stato osteggiato dalla Lega labronica, partito in cui milita lo stesso Rixi, ma la volontà di non fare forzature con la Regione, che ne vuole la conferma a Palazzo Rosciano, e l’obbligo di procedere a gran velocità con la realizzazione della Darsena Europa impongono riflessioni urgenti al ministero, il primo che vuole la nuova piattaforma in grado di ospitare grandi navi in porto nel più breve tempo possibile, con un’apertura provvisoria delle prime banchine già a fine anno o comunque entro i primi mesi del 2026. Guerrieri e Paroli, da questo punto di vista, sarebbero le persone ideali, visto che hanno curato tutto l’iter dal 2021 in poi, con il primo nominato anche commissario straordinario per l’opera. Negli ultimi giorni il dirigente pubblico piombinese è stato criticato anche dalla federazione del Pd della Val di Cornia e dell’Elba, con il segretario Simone De Rosas, che al Tirreno ha parlato apertamente di notevoli criticità per lo scalo piombinese, che ricade nel perimetro dell’Autorità di sistema toscana. Un giudizio, quello di De Rosas, che ha creato fratture nel partito locale. Paroli, molto stimato a Livorno (ma non solo) e nominato nell’attuale ruolo proprio da Guerrieri nel luglio del 2021, è il nome preferito da sindacati e da una parte degli operatori, preoccupati dalla possibilità di perderlo a favore di altre realtà dello Stivale. Il nome dell’avvocato di 56 anni è infatti spuntato nel totonomine di questi giorni anche per i porti di Genova e Savona.
Gli altri
Più politico è il terzo nome tra coloro che hanno presentato la manifestazione d’interesse: Gianmarco Mancini, avvocato anche lui, ex deputato della Lega dal 1992 al 1994, poi coordinatore del Carroccio in provincia di Livorno, nel 2020 amministratore unico dell’Atm di Piombino, l’azienda dei trasporti. Fra gli outsider che si sono candidati anche il livornese Andrea Agostinelli, ammiraglio, nominato commissario del porto di Gioia Tauro nel 2015 e dal 2021 presidente dell'Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio.
Molte nomine in Italia
Sul tavolo del ministero ci sono comunque pure le nomine relative ad altri porti, per cui le caselle da riempire sono molteplici: oltre a Livorno, Genova e Savona ci sono anche (fra le altre) Civitavecchia (dove uno dei nomi è il veneto Matteo Gasparato, al timone degli interporti italiani), Ravenna (qui si parla di Davide Gariglio, ex deputato e uomo dei porti del Pd, ma il partito non è tutto allineato), Taranto (si fa il nome di Giovanni Gugliotti, ex presidente della Provincia), Palermo (in lizza Luca Lupi), Trieste e Bari. Ma non solo.
Gli scenari
Ma quali sono ora i possibili scenari alla scadenza di Guerrieri? Se non ci sarà l’accordo fra ministero e Regione, a cui seguirebbe comunque un passaggio nelle Commissioni trasporti, la palla passerà al Consiglio dei ministri, che dovrà indicare un nuovo nome. Altrimenti, se si deciderà intanto di prendere tempo, l’ex sindaco di Piombino potrà ricevere una proroga di 45 giorni e poi, eventualmente, essere nominato commissario straordinario (in attesa della nomina del nuovo presidente) anche se potrà svolgere soltanto attività ordinaria, con un potere limitato. Un’opzione, questa, che non si augurano gli operatori locali, dal momento che solo il presidente avrebbe il mandato per gestire al meglio la Darsena Europa, chiunque egli sia. Anche se una nuova figura, giocoforza, comporterebbe comunque un rallentamento dell’iter di qualche mese anche solo per poter prendere coscienza di tutti gli atti approvati negli ultimi mesi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA