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Addio a giraffe e pagode, la svolta sobria del Twiga dopo Briatore. Ma le tariffe restano quelle

di Luca Basile

	Le giraffe storico simbolo del Twiga
Le giraffe storico simbolo del Twiga

Importanti cambiamenti estetici in vista per lo storico locale versiliese

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MARINA DI PIETRASANTA. Le giraffe issate a un soffio di brezza dal mare, icone per oltre due decadi dell’era Briatore-Santanché oggi al crepuscolo, ci saranno ancora, anche se il loro destino è segnato. Forse “danzeranno” ancora per una sola estate, forse si dovranno accontentare di recitare numericamente da comparse e non più da protagoniste, ma in qualche modo, per il momento, resisteranno alla “rivoluzione” pensata dal nuovo proprietario, Leonardo Maria Del Vecchio. 

Il cambio di stile: addio giraffe

Per poi sfiorire e finire (è infatti solo una questione di tempo) accatastate in qualche magazzino della memoria. Il quarto figlio del fondatore di Luxottica sul nuovo corso del Twiga sembra infatti avere idee piuttosto chiare: spinge per un’inversione di tendenza rispetto alla vetrina griffata del passato, ma senza “traumi”. Con ragionata lentezza. Nel frattempo, nella giornata di ieri, ha ufficializzato l’acquisizione definitiva del Twiga da parte di LMDV Hospitality Group, la società di cui è referente. 

Del Vecchio, ha infatti rilevato il brand Twiga e quattro location del gruppo Gruppo Majestas di Flavio Briatore. E dunque Twiga di Marina di Pietrasanta, Montecarlo, Baia Beniamin e l’immobile del Billionaire a Porto Cervo che dal prossimo anno diventerà appunto Twiga mentre a settembre aprirà un nuovo Twiga,in via Turati a Milano. «L’acquisizione del Gruppo Twiga rappresenta un passo fondamentale per la crescita del nuovo gruppo LMDV Hospitality. Questo progetto non è solo un investimento, come il Twiga non è solo un brand, ma un impegno a valorizzare e ridefinire l’hospitality in Italia e all’estero», le parole di Del Vecchio, Presidente di LMDV Capital e di LMDV Hospitality. 

Briatore si dedica al Crazy Pizza

«Twiga è stata un’icona dell’intrattenimento di lusso e uno dei brand più prestigiosi del nostro Gruppo. Oggi è arrivato il momento di affidarlo a una realtà capace di valorizzarne il futuro», sottolinea Briatore il quale adesso si dedicherà al format Crazy Pizza che nel cuore di Forte dei Marmi ha aperto un locale un’estate fa. Ma, tornando a Marina di Pietrasanta, cosa porterà in dote il nuovo corso? Non poco. 

Il nuovo corso del locale: il design e la cucina

Ad esempio, per rimettere mano agli ambienti della cucina e ancora agli arredi della sala ristorante, Del Vecchio si è affidato allo studio Fanti Bozzetti Menegon. Con un primo “trasloco culinario” già in agenda nelle prossime settimane. Il ristorante “Vesta Mare” si trasferirà infatti dal Bagno Franco Mare di Fiumetto (sempre nel comune di Pietrasanta e sempre di proprietà di Del Vecchio) appunto al Twiga, mentre il Franco Mare accoglierà i sapori di “Casa Fiori Chiari”. Ma le soluzioni graduali, seppure impattanti del format di Del Vecchio, le ritroveremo anche all’ingresso del Twiga, nell’area intorno alla piscina, là ancora dove si andranno a vivere le feste, la discoteca, i live. Una rivisitazione che non riguarderà, quanto meno per l’estate in divenire, la spiaggia. Le tende sahariane resteranno infatti al loro posto. Ma lo stile d’assieme sarà (così pare, così filtra) più sobrio, più luminoso, meno ostentato.

Le tariffe non cambieranno

Cosa non cambierà, invece, sarà il tariffario: soggiornare all’ombra della spiaggia del Twiga continuerà a costare ogni giorno dai 400-500 euro, mentre la contestata “pagoda” posizionata a due passi dalla battigia (1000 euro al giorno di spesa non tutto incluso) verrà ridimensionata o, chissà, collocata in qualche ripostiglio di arnesi. Per una stagione sul mare si spenderanno fino a 20mila euro e qualche spicciolo, come quando imperava la gestione Briatore. 

La conferma del personale

Con una postilla degna di nota: tutto il personale, o quasi, sempre della precedente gestione, e parliamo di oltre 100 dipendenti stagionali, è stato confermato. Così come Mario Cambiaggio, già amministratore delegato della società Twiga e cognato di Flavio Briatore, continuerà ad avere un ruolo di primo riferimento in una stagione che vedrà alzare il sipario il prossimo 18 aprile, lavori in corso permettendo. Poi, a epilogo, si faranno due conti e qualche bilancio. Viatico alla vera rivoluzione, quella dell’estate 2026 perché «presto la Versilia vivrà una trasformazione epocale e nuove aperture rafforzeranno la nostra presenza – certificano da LMDV Hospitality – su scala globale».


 

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