Il bollettino
Allarme polmoniti, perché i casi stanno aumentando: l'analisi e i consigli del pneumologo del Versilia
Parla Gerardo Palmiero, primario di Pneumologia in ospedale. Tra le cause, anche il prolungamento del periodo influenzale
VIAREGGIO. Tra le ultime pazienti arrivate in emergenza all’ospedale Versilia c’è stata una giovane donna che presentava un «addensamento polmonare dopo un episodio attribuibile all’influenza»: a raccontarlo è il primario di Pneumologia all’ospedale Versilia, Gerardo Palmiero. Alle prese con «un aumento di infezioni a livello respiratorio. Tante sono le infezioni virali come l’influenza che, quest’anno, ha avuto un periodo maggiormente prolungato ed è stata particolarmente aggressiva. Come accade con tutti i virus respiratori, gli stessi aprono le porte a una possibile sovraesposizione batterica. Soprattutto nei bambini, negli anziani, in tutti i pazienti che definiamo come “fragili”. Tutte persone che vanno incontro a infezioni delle vie respiratorie importanti. Che possono dare vere e proprie polmoniti. Insomma, siamo in presenza di tutta una serie innumerevole di virus che abbiamo riscontrato e che, di per sé, facilitano i batteri».
La situazione non è facile, pur considerando che «oggi abbiamo un'attenzione maggiore nei confronti dei sintomi respiratori, “attenzionati” in maniera sempre maggiore», ma «non siamo neppure abituati ad avere – in questo periodo – un aumento dei casi. Perché di solito a febbraio siamo fuori dall’influenza». O, almeno, dai grandi numeri della malattia che sotto varie forme si presenta, puntuale, oggi anno.
Virus e batteri, invece, la fanno da padrone come sottolinea Palmiero: «In taluni casi si rende necessario il ricovero in ospedale. E devo dire che la regione Toscana è una delle più compromesse. Spero che la situazione migliori con l’arrivo di temperature più calde».
A questo quadro si aggiunge il fatto, conferma il medico, che «il covid è ancora tra noi, anche se con una casistica assolutamente non paragonabile al passato. Ma abbiamo visto ancora ricoveri negli anziani. Devo dire, però, che il monitoraggio dei tamponi funziona alla grande».
Ma l’attenzione non deve venire meno: «Abbiamo avuto notizia proprio in questi giorni», ricorda Gerardo Palmiero, «di un nuovo coronavirus che è stato identificato in Cina». E, quindi, nessuno abbassi la guardia.
Che una preoccupazione in più ci sia per le malattie respiratorie in circolazione lo si nota anche nei corridoi dell’ospedale Versilia, dove pazienti e personale hanno decisamente aumentato l’utilizzo delle mascherine, pur non obbligatorie: «Con la pandemia da covid», ricorda il primario, «abbiamo imparato che la mascherina protegge. Soprattutto i pazienti “fragili” dovrebbero avere una attenzione particolare a questa precauzione, in particolare se si frequentano luoghi della sanità come è l’ospedale».
Un elemento negativo, invece – sottolinea il medico – «sono le vaccinazioni che le persone non fanno contro influenza. Quando faccio l’anamnesi e chiedo “sei vaccinato?” troppo spesso mi sento rispondere di no».
Sul fronte vaccini la diffidenza non è solo per quello contro l’influenza: «La vaccinazione contro lo pneumococco, che propone due tipi di vaccini, viene spesso snobbata». E poi c’è quella contro il virus sinciziale che «per gli anziani e i “fragili” è in via di sdoganamento per la rimborsabilità».
Insomma, finché le temperature non si alzano – così il consiglio dell’esperto – è bene fare attenzione e adottare precauzioni, soprattutto se si appartiene a quelle categorie di persone che possono avere facilità ad ammalarsi dal punto di vista respiratorio.
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