“Il frutteto di Fido”, le storie di chi sogna una nuova vita
Il rifugio di Vecchiano accoglie 40 animali curati da 30 volontari. «Così contrastiamo la piaga di maltrattamenti e abbandoni»
«Fissa il tuo cane negli occhi e tenta ancora di affermare che gli animali non hanno un’anima». Parte da questa convinzione il lavoro giornaliero che l’associazione “Code nel cuore”, con sede operativa a Vecchiano (Pisa), mette in campo nelle due strutture che gestisce. Da una parte “Il frutteto di Fido”, il rifugio canile, dall’altra “Il gattirugio” che invece ospita mici abbandonati, recuperati dalla strada, sottratti alla violenza.
In totale oltre 40 animali a cui i 30 volontari danno nuove opportunità e altrettante speranze per tornare a vivere felice. «Lo scopo dell’associazione è quello di dare aiuto e assistere i pelosi nei casi di randagismo, abbandono e maltrattamento», – spiegano la presidente Cristina Perry e la vice Silvia Tozzini. Tutela e cura insomma le parole d’ordine e le linee di intervento dell’associazione. «Nel rifugio – continua Tozzini – oltre alle normali attività di recupero, i volontari e gli educatori lavorano in sinergia per sollecitare e gestire le adozioni portando avanti campagne di promozione, sensibilizzazione e di conoscenza del comportamento del cane. “Il gattirugio”, invece, è un piccolo ambiente arredato e attrezzato a “misura di gatto” dove vengono ospitati mici abbandonati, cuccioli che hanno avuto un incidente e che necessitano di cure prima di poter cercare un’adeguata adozione. Al di fuori del “gattirugio”, poi, i volontari accudiscono al momento anche i gatti di ben tre colonie feline».
E c’è di più, perché il bene condiviso si moltiplica e si diffonde in mondi che, a prima vista, possono sembrare lontani, ma che in realtà non lo solo neppure tanto. Così prima gli animali vengono accolti, sostenuti e amati e poi, a loro volta, diventano un farmaco di allegria, una terapia di benessere.
E i benefici effetti correlabili all’amicizia di un gatto o alla compagnia di un cane toccano ragazzi con disabilità e gli anziani. «L’associazione – spiega la vicepresidente – si impegna nell’organizzazione e realizzazione di attività socio-ricreative. Da tre anni il rifugio ospita i ragazzi affetti dalla sindrome di Down, in collaborazione con l’Associazione italiana persone Down di Pisa. I ragazzi insieme ai volontari si occupano del riordino, della pulizia e della manutenzione degli spazi e interagiscono con i cani. All’insegna dell’inclusione. Si tratta di un progetto che permette alle persone alle prese con fragilità fisiche e psichiche di condividere le proprie giornate mettendo in luce sia lo sviluppo delle proprie abilità personali e sociali sia le proprie competenze relazionali».
L’altro percorso scommette invece sul buon umore e sulla serenità degli anziani. «Questa attività di tipo ricreativo e terapeutico per gli anziani residenti nella casa di riposo “Casa Mimosa” di Pisa va avanti invece già da sei anni. Programmiamo degli incontri periodici nella residenza sanitaria in cui portiamo un paio dei nostri cani che entrano in contatto con gli ospiti. L’intento è quello di invitare al benessere e alla spensieratezza, stimolando la relazione uomo – animale, cercando di migliorare lo stato emotivo, il movimento e la comunicazione».
Per ulteriori info sulle adozioni, i rifugi e l’associazione “Code nel cuore” chiamare il numero di telefono 347 8266175.