Il Tirreno

Toscana

L'intervista

Sempre più figli da coppie non sposate, il responsabile Cei della famiglia: «C’è stabilità anche in tante convivenze»

di Francesco Paletti
Sempre più figli da coppie non sposate, il responsabile Cei della famiglia: «C’è stabilità anche in tante convivenze»<br type="_moz" />

Paolo Giulietti, arcivescovo di Lucca: «Il problema è la sfiducia dei giovani nel futuro.Gli immigrati? Non possiamo farne più a meno»

22 ottobre 2024
2 MINUTI DI LETTURA





LUCCA. «Anche nel 2023 tanti nuovi nati da coppie straniere pure in Toscana? In realtà il dato ci racconta una cosa semplicissima: degli immigrati non possiamo proprio fare a meno, basti dire che in molti paesi ci sono scuole che, senza di loro, sarebbero già chiuse». Va dritto al punto monsignor Paolo Giulietti, 60 anni, arcivescovo di Lucca, dal 2021 presidente della Commissione Cei per la famiglia, i giovani e la vita.

Dunque le famiglie straniere possono aiutare a contrastare la discesa delle nascite e della fecondità?

«Era più vero prima di adesso. Anche i migranti hanno modificato le loro scelte riproduttive negli ultimi anni: d’altronde sono fra i più colpiti da precarietà lavorativa e povertà, come indicano anche i rapporti Caritas. Ma possono contribuire ad alleviare una crisi sempre più acuta, ma dovrebbero pure far riflettere su scelte che non sono più rinviabili».

Ad esempio?

«Sull’immigrazione, in particolare, una visione di lungo termine e bipartisan. Bisogna costruire una politica condivisa, che tracci una cornice chiara e una strategia. Ma ci sono anche altri temi che avrebbero bisogno di un impegno simile».

Quali?

«Intanto all’immigrazione va aggiunta anche l’emigrazione, perché l’Italia sta tornando a essere anche un luogo da cui si va via per cercare fortuna altrove. A questo va aggiunta la crisi demografica, che è un’ipoteca sempre più pesante per il nostro futuro, e la povertà e le disuguaglianze: fra l’altro il modo in cui si è affrontato quest’ultima è emblematico di quel che non si dovrebbe fare».

Perché?

«Ad ogni successione di governo viene smontata la politica di quello precedente e avviata un’altra, molto diversa».

Che cosa auspica?

«Stati generali per ciascuno di essi, momenti e spazi in cui sia possibile confrontarsi proficuamente, senza steccati ideologici, per tracciare una strategia di lungo periodo. Altrimenti dubito che se ne esca».

La Toscana è anche una delle regioni con la percentuale più alta di nuovi nati da coppie non coniugate: la preoccupa?

«No. In linea di principio è vero che l’unione matrimoniale offre quella prospettiva di lungo periodo che è necessaria per mettere al mondo e crescere dei figli. La realtà ci racconta che sono tante le convivenze contraddistinte da una forte stabilità e in grado di progettare il futuro come unità familiare. Semmai c’è un altro elemento che preoccupa...».

Quale?

«La sfiducia profonda con cui i giovani guardano al futuro. Penso alla precarietà lavorativa, alla mancanza di servizi o anche ai costi dell’abitare. Ma c’è anche una dimensione culturale che non deve essere sottovalutata». l
 

Primo piano
Maltempo

Meteo in Toscana, spaventano le previsioni: «Nuovo rischio alluvioni» per un'altra “saccatura atlantica”, la spiegazione

di Tommaso Silvi
Sportello legale