Il Tirreno

Toscana

L’operazione sotto l’ombrellone

«Scusi, quanto ha speso?», in Toscana la finanza in spiaggia sotto gli ombrelloni a caccia di evasori

di Giovanna Mezzana

	La guardia di finanza in spiaggia (Foto di repertorio)
La guardia di finanza in spiaggia (Foto di repertorio)

Operazione delle fiamme gialle nei bagni della costa con interviste. Confesercenti: «Metodo sbagliato»

28 luglio 2024
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MASSA CARRARA.  Nel culmine della stagione estiva, la guardia di finanza punta gli occhi sulla costa toscana, costellata – da nord a sud – di stabilimenti balneari dove, da adesso e fino almeno a Ferragosto, gli imprenditori che chiedono pane al sole e agli ombrelloni “tendono” al massimo del business annuale. Dai “bagni” extra lusso con piscina e qualunque servizio desiderabile della Versilia ai mini chalet sul mare dal fascino un po’ selvaggio della Maremma, il giro d’affari è senza dubbio tutt’altro che trascurabile. Ebbene, proprio a nord – laddove il litorale toscano è bagnato ancora dal mar Ligure – già si staglierebbero all’orizzonte proprio i primi effetti dello scandaglio delle fiamme gialle.

“Le visite” in spiaggia

Confesercenti Massa-Carrara racconta – non senza disappunto – l’esperienza vissuta da alcuni dei propri imprenditori balneari associati, che venerdì 26 luglio, dalle fiamme gialle avrebbero ricevuto “visite”: il condizionale è d’obbligo perché in effetti non ci sono risultati documentati che emergano di un monitoraggio ad hoc della guardia di finanza sulla costa apuana nella giornata di venerdì 26 luglio.

«Le interviste»

Adriano Rapaioli, responsabile di Confesercenti Massa-Carrara, una delle associazioni che tutela l’interesse d’impresa degli operatori del mare, racconta quello che sarebbe stato un vero e proprio blitz dei finanzieri tra ombrelloni e sdraio, in questo weekend di fine luglio, dunque in piena, pienissima, stagione estiva. I controlli avrebbero riguardato tre stabilimenti balneari di Marina di Massa. «La guardia di finanza – descrive Rapaioli – è andata direttamente in spiaggia, tra gli ombrelloni, e ha “intervistato” i clienti dei bagni».

Le domande

Rivolte ai vacanzieri-ospiti, e “tagliate” a seconda della durata del soggiorno in riva al mare, le domande a cui le fiamme gialle cercavano di dare una risposta sarebbero state tre: «Quanto le sono costati sdraio e ombrellone per una settimana?»; «Quanto ha tirato fuori per il soggiorno quindicinale?»; «Quanto ha pagato per l’intera stagione?» . «L’obiettivo – riprende Rapaioli – era evidentemente quello di verificare se il quantum dichiarato dal cliente corrispondeva alla cifra indicata dall’imprenditore».

La critica

«Noi siamo assolutamente favorevoli ai controlli – ammette il responsabile della Confesercenti apuana – ma non con queste modalità di approccio diretto ai clienti, che hanno imbarazzato sia questi ultimi che gli imprenditori balneari». «Credo, inoltre – aggiunge – che le verifiche che la guardia di finanza si era prefissata di fare potevano essere eseguite anche mediante documentazione: si poteva fare a meno del quarto grado ai clienti».
 

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