Ci manchi tanto caro Tiziano, argine anti social
Il ricordo del grande giornalista toscano nelle parole del direttore del Tirreno
Quanto ci manchi, caro Tiziano. Quanto ci mancano la tua saggezza, la tua arguzia, il tuo spirito di osservazione, la tua straordinaria ironia con cui riuscivi a demolire in un batter d’occhio i tanti coglioni con diritto di parola e scrittura. Se fossi stato ancora tra noi, con ogni probabilità saresti sceso in piazza a capo di una rivolta anti-social.
Contro i leoni da tastiera, esercito di pavidi che, sul web, sono abituati a esprimersi in modo aggressivo e violento, ricorrendo a insulti e minacce, mentre in un faccia a faccia non avrebbero la minima capacità di argomentare un contraddittorio.
Ti ci vedo proprio alla testa del corteo urlando quelle frasi contenute in “Lettere contro la guerra” e diventate una bussola per milioni di persone: “Così è diventato il nostro mondo: la pubblicità ha preso il posto della letteratura, gli slogan ci colpiscono più della poesia e dei suoi versi. L’unico modo di resistere è ostinarsi a pensare con la propria testa e soprattutto a sentire col proprio cuore”.