Sgambetto storico nel derby: i “segreti” dell’impresa della Carrarese contro il Pisa (in dieci per un’ora)
I nerazzurri a causa del secondo stop stagionale lasciano la vetta al Sassuolo, bel balzo in classifica invece per i marmiferi
CARRARA. Il primo storico derby di serie B fra Carrarese e Pisa è, a sorpresa rispetto alle previsioni della vigilia ma non per quanto si è visto, degli azzurri di casa, volitivi e determinati, e che hanno trovato in quella che si sarebbe detta zona Cesarini un gol pesantissimo con Bouah, di testa, pescato sul secondo palo da un cross di Giovane (entrambi subentrati). I nerazzurri di Inzaghi pagano l’assenza di Marin e soprattutto l’espulsione di Toure al 26’ del primo tempo, ma c’è da dire che già fino a quel momento la squadra di mister Calabro si era fatta preferire per intensità e voglia: aveva creato un’occasione d’oro con l’ex Zuelli, e un altro paio di situazioni interessanti. Il Pisa, al secondo stop stagionale, cede così la vetta della B al Sassuolo, mentre la Carrarese, dopo due pari e una sconfitta, ritrova il sorriso e fa un bel balzo. La difesa è il suo vero punto di forza: sette volte imbattuta in stagione.
La partita
Primo derby in B perché nei pochi anni di cadetteria degli apuani, nel secondo dopoguerra, le due compagini militavano in gironi differenti. L’ultima volta che si erano affrontate in campionato ai Marmi era stato ai playoff nel 2018-2019, qui ai Marmi, finì 2-2 dopo il doppio vantaggio degli azzurri di Baldini. La partitissima ha avuto un canovaccio inaspettato: il Pisa di Inzaghi è partito attendista, o forse è stato sorpreso dall’aggressività dei padroni di casa, trascinati da un gran pubblico, mentre i pisani hanno avuto solo 620 biglietti. Con uno Schiavi a centrocampo versione lusso, fresco di benedizione speciale del Papa, lui argentino come l’altro mattatore della difesa Illanes (la Carrarese è stata da Francesco la scorsa settimana), il 3-4-2-1 di casa, speculare a quello di Inzaghi, ha avuto interpreti più in palla, che hanno puntato, in un primo tempo di grande intensità, al gioco di prima.
Gli schemi
Il Pisa, come accennato, forse sorpreso, non ha trovato il modo di servire adeguatamente il suo terminale offensivo Lind. Senza la regìa di Marin, senza le alternative Tramoni e Moreo, in dieci dopo meno di mezz’ora, Inzaghi è dovuto passare al 3-4-1-1 che in fase difensiva diventava 5-3-1. Nel primo tempo, poco dopo il rosso a Toure – per fallo scomposto ma non cattivo su Schiavi – Zanon ha preso una traversa da ottima posizione e poi sulla ribattuta Rus ha salvato sulla linea. Ma in realtà, nella ripresa, con i correttivi e i cambi, il Pisa, facendo buon viso a cattiva sorte, era riuscito a imbrigliare la Carrarese, che arrivata alla trequarti si affidava alla verve di Cherubini, ma non avendo un bomber vero, faticava a trovare pertugi interessanti. Poche le ripartenze ospiti, ma Inzaghi, come sempre indiavolato in panchina, visto l’andazzo pensava soprattutto a mantenere un punto che dato lo sviluppo del match sarebbe stato tutto sommato buono. Alla fine, però la Carrarese, dopo una chance di Capello (fuori), è stata premiata all’89’, un cross lungo da sinistra quasi dal fondo ha trovato per una volta la difesa nerazzurra non piazzata benissimo, è sbucato di testa Bouah ed ha insaccato. Apoteosi azzurra, Pisa deluso.
I tifosi
Un derby intenso, con la tifoseria di casa che ha omaggiato la morte di Mau Alberti con uno striscione. Presenti anche il presidente della Lega di B, Mauro Balata, il presidente della Regione, Eugenio Giani, omaggiati della maglietta special edition con cui ha giocato la Carrarese, contro la violenza sulle donne. Fra le tifoserie delle due squadre da alcuni anni non c’è più il gemellaggio, ma c’è ancora rispetto, e il Pisa ha “prestato” l’Arena per le prime gare quando il Dei Marmi era in fase di adeguamento per la B. Carrarese ingrata...