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Sinner: prendo a pallate il muro e adesso ho dei super-bicipiti

Vezio Trifoni
Yannick Sinner, 18 anni, il talento più cristallino del tennis italiano
Yannick Sinner, 18 anni, il talento più cristallino del tennis italiano

Yannick a Montecarlo: «Metto sempre più pressione su me stesso». Coach Piatti: deve migliorare il serve and volley

20 aprile 2020
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Lavoro duro e tanta atletica per Jannik Sinner, il diciottenne altoatesino (e toscano di adozione perchè è tesserato per il Tc Italia di Forte dei Marmi) che è a Montecarlo, dove si sta allenando in casas. Il suo obiettivo è tornare in campo ancora più forte. «Lavoro e pazienza sono la ricetta che mi chiede coach Piatti - dice Sinner - siamo a Monaco dove ci sono le stesse regole da seguire come in Italia. Si può camminare non oltre i 500 metri fuori da casa mentre dalle 22 alle 5 non si può uscire» Come si gestisce? «Ci dobbiamo gestire nel miglior modo possibile: gioco contro il muro o busso al vicino di casa. La giornata tipo è legata all'atletica; alla fine di questo periodo avrò dei bicipiti pazzeschi».

Tenere fermo Jannik è davvero difficile - dice il suo tecnico, Riccardo Piatti - ha un'energia esplosiva incredibile ed ha bisogno di muoversi». Per l'emergenza coronavirus dovrà restare ancora lontano dai campi, ma è pronto per continuare la sua esaltante avventura, con l'apice del successo toccato a fine 2019 a Milano con il trionfo alle Next Gen ATP Finals. «Dopo il successo su Alex De Minaur nella finale di Milano ero felice ed emozionato per aver giocato bene con la pressione del pubblico di casa, però al contempo ho capito che volevo provare quella speciale sensazione sempre di più».

La crescita dell'allievo di coach Riccardo Piatti passa anche attraverso le sconfitte, alcune particolarmente dolorose come quelle di Rotterdam con Carreno Busta o di Marsiglia con Medvedev: «Nel tennis puoi vincere partite o un torneo e puoi anche perdere tre o quattro primi turni di fila, quindi la decisione di giocare a livelli più alti della mia età è stata una grande decisione - spiega Sinner - Ho sicuramente preso la strada più difficile, ma mi ha aiutato a costruire l'aspettativa e la pressione che ho messo su me stesso».

Interviene Piatti: «Yannick ha ancora tanta strada, non è ancora migliorato del tutto. Tecnicamente sta crescendo, nel 2018 abbiamo cambiato il servizio e devo dire che ne ha giovato in velocità e precisione . Proprio sul servizio dovrà migliorare ancora tanto, ma anche con lo slice per variare i ritmi della partita. Dovrà usare anche il serve and volley, il suo gioco dovrà essere propositivo e dovrà cercare di vincere sempre il punto. Stiamo lavorando su tutti gli approcci alla rete». Diversamente da quanto si può pensare, Sinner ha impressionato Piatti non per i suoi colpi . «Mi aveva colpito per la personalità prima che per il talento, fisicamente non era così a 13 anni e mezzo, quando l'ho conosciuto, ma ho notato subito la tenacia e la grinta. Poteva competere con ragazzi più grandi e più forti senza mai mollare. E' questo il suo grande talento. E' una fortuna averlo trovato».

Il numero 73 del mondo, il più giovane a finire l'anno nei Top 80 dai tempi di Rafa Nadal, ha chiari i propri obiettivi. «L'obiettivo è la continuità delle prestazioni, l'applicazione quotidiana e il miglioramento di ogni colpo - evidenzia Sinner - comunque affrontare giocatori che non ti permettono di giocare sempre il tuo colpo migliore e non ti lasciano giocare alla stessa velocità e' stimolante. Sono attento e pretendo molto da me stesso e lavoro sodo ma devo essere anche paziente». Recentemente Sinner ha detto che non avrebbe firmato per chiudere la carriera con 5 Slam in bacheca: «Sinner vive per il tennis, gli piace molto giocare - spiega Piatti -. E' una fortuna. Lo invito a casa a vedere le partite del passato, come quella tra Ljubicic-Roddick a Indian Wells. E' molto curioso, mi chiede sempre un'opinione per migliorare. E' giusto che non si ponga dei limiti in quanto a vittorie di Slam». Ma qual'è il segreto del suo rovescio ? «Per me è un colpo naturale più del dritto - dice Yannick - quando giocavo conmio padre mi diceva di restare sotto con le gambe e lasciare andare il braccio, così ho fatto e anche Riccardo mi ha dato i consigli giusti per essere ancora più incisivo». Ma chi sarà il rivale di Sinner nel prossimo futuro ? Potrei dire nessuno, ma se devo fare qualche nome dico Augier-Aliassime», spiega Piatti, che ha sempre lavorato con giovani di talento. «Escludendo Sinner, il talento più straordinario che ho avuto a 18 anni e' stato Novak Djokovic - afferma il coach di Bordighera - anche Gasquet era fortissimo. Quella di Novak è una storia fantastica: stavo allenando Ljubicic, che era nei primi 10, ma volevo anche avere per mano un ragazzino futuribile. Fin dai primi giorni mi sono reso conto che aveva una personalità incredibile, oltre che un fisico straordinario. E' un agonista. Al femminile l'esperienza con la Sharapova, anche se è durata poco, è stata straordinaria». —
 

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