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Calcio Serie D

Lo storico sorpasso della Zenith sul Prato. Ridolfi: «Non mi dimetto»

di Vezio Trifoni

	Un'azione della Zenith Prato
Un'azione della Zenith Prato

I bluamaranto battono il Cittadella Vis Modena mentre i biancazzurri ne prendono quattro a Piacenza

13 ottobre 2024
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PRATO. La Zenith Prato vince anche al Lungobisenzio e può festeggiare la sua seconda vittoria consecutiva e soprattutto raggiunge i sette punti in classifica, che la collocano davanti al Prato nel campionato di Serie D: uno storico sorpasso.

Gli uomini di Settesoldi prevalgono sul Cittadella Vis Modena. Decisiva la rete di Cela al 16’ del secondo tempo: il difensore bluamaranto batte Albieri con un bel colpo di testa finalizzando uno schema. Settesoldi ripropone i giocatori che hanno vinto con la Sammaurese con il centrocampista Gemignani in campo dopo il turno di squalifica, mentre è assente il difensore Fiaschi, fermato per un turno dopo l’espulsione rimediata domenica scorsa. Al centro della difesa è rilevato da Tempestini. Vezzi e Rosi ancora indisponibili. mentre Salmi aveva preteso dai suoi 'una reazione positiva dopo la sconfitta di San Marino, stando ordinati in campo'. La Zenith Prato è invece ordinata in campo ed è brava a gestire il campo su un terreno di gioco davvero rimesso a nuovo al Lungobisenzio. La squadra amaranto verticalizza e trova sulle fasce quella velocità che da sempre Settesoldi ha pensato dall'inizio della sua avventura. Primo tempo che si chiude sullo 0-0 e poi al 16' della ripresa arriva la rete di Cela che determina il risultato finale. Il Cittadella ci prova ma la difesa pratese non corre rischi e alla fine arriva un 1-0 di qualità. 

«Non guardiamo gli altri – dice Settesoldi richiesto di un commento sul sorpasso sul Prato – ma dobbiamo continuare a lavorare e a mettere questa grinta e determinazione in campo. Solo così abbiamo chance di salvarci».

La disfatta del Prato

Umore decisamente diverso in casa biancazzurra. Doveva essere la partita della svolta dopo due sconfitte consecutive contro Sasso Marconi e Tuttocuoio e invece il Prato si arena al Garilli e perde con il Piacenza 4-0. Ora il momento è davvero particolare per la formazione di Ridolfi che dopo un primo tempo sufficiente, scompare nel secondo e ne prende tre contro un Piacenza rivitalizzato dall’arrivo di Carmine Parlato.

In casa biancazzurra i dubbi sono tanti, in primis tra i tifosi ma anche dentro la società in vista del sentito derby con la Pistoiese che arriva in un momento complicato, con ben tre sconfitte consecutive sulle spalle che ne minano il morale.

Il Prato si presenta in Emilia con l’unico indisponibile il difensore Matteucci insieme al lungodegente Gemmi. La gara parte con ritmi molto soft. Regna tanta paura in campo e le occasioni tardano ad arrivare. Al 18’però alla prima uscita offensiva, il Piacenza passa. Iob lancia Mauri che va via ad un lentissimo ed impacciato Giusti, dal limite calcia in porta: il pallone carambola su Conson e genera una traiettoria che finisce alle spalle di Fantoni. 1-0 per i biancorossi. Al 33’il Piacenza segna con Iob dopo una indecisione di Conson su Recino: la bandierina di Mucciante salva i lanieri, gol annullato per fuorigioco. Marigosu ha uno squillo dal limite, al 42’ci prova ma la palla termina di poco a lato. Secondo tempo, pronti-via e cross di Santarpia che Remedi tocca di mano: è rigore che Recino trasforma (2-0) . Al 13’Recino da sottomisura sfiora il terzo gol: Diana sulla traiettoria riesce a ribattere. Limberti, Barbuti e Marigosu lasciano il campo a Magazzù, Moreo e Moussaid al 15’. Tre minuti dopo Mauri serve un gran pallone a Recino che tocca dentro per la terza volta (3-0) . I biancorossi vanno via sul velluto e sfiorano la quaterna con Bachini che arriva con Recino. Un fallo di Moreo scatena una rissa a metà campo subito placata dall’arbitro. Finisce con una sconfitta pesantissima e ora si attendono provvedimenti dalla società visto che l’obiettivo dell’alta classifica da questa domenica può considerarsi una chimera e anche quest’anno l’obiettivo diventa quello di inseguire e di staccarsi dalla bassa classifica dove bisogna guardare dietro per puntare alla salvezza. Ridolfi è abbattuto ma crede ancora nei suoi ragazzi. «Un primo tempo dove non abbiamo giocato male e nel secondo tempo abbiamo preso il rigore e lì la squadra ha staccato la spina ed è li che dobbiamo lavorare. È la testa dove dobbiamo lavorare – spiega Ridolfi – noi veniamo da tre sconfitte però giochi sul filo del rasoio e la squadra accusa nei singoli nel calcio ci sono dei momenti dove dobbiamo lavorare». La vetta è molto lontana? «Dopo tre sconfitte è normale vedere anche dietro – continua Ridolfi – bisogna cambiare noi nell’approccio nel momento di difficoltà non puoi mollare. Oggi ci è mancato. Io non mi dimetto perché non mollo la barca nella tempesta. I ragazzi seguono me e a tutto lo staff. Mi dispiace ma sono ancora convinto che possiamo continuare e credere perché il campionato è ancora lungo». Manca qualcosina? «Visto il secondo tempo manca tanto e anche i cambi non ci hanno dato qualcosa in più».

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