Prato, Brando: «Voglio un cambio di passo. Chi può dare 100 non deve dare 90»
Il nuovo tecnico del Prato indica la strada
PRATO. Mentalità e bel gioco le armi di Lucio Brando neo allenatore del Prato. «Era un atto necessario, i risultati non erano in linea con gli obiettivi del Prato abbiamo aspettato fino all'ultima partita – spiega alla presentazione del neo tecnico biancazzurro il presidente Stefano Commini – i punti ottenuti erano pochi, era necessario un cambio netto. Tra l'altro abbiamo esonerato anche il vice allenatore Stefano Pratesi. Sarà il nuovo tecnico a scegliere il suo vice. L' avevo promesso, Giancarlo non sarebbe stato l'unico a pagare. La scelta di Brando è stata una scelta voluta insieme a Leonardo Calistri e abbiamo puntato su un cambiamento di gioco e personalità, una certa innovazione e un'età diversa. Ci siamo trovati subito col nuovo mistere».
E' pronto per questa avventura ?
«Se non fossi pronto non sarei qua – risponde Brando – i risultati sono la componente del lavoro per assecondare le aspettative di tutti comprese le mie. Un grazie alla società che ha creduto alla mia persona. Fin da subito abbiamo iniziato a coltivare delle alchimie ed è importante per instaurare un ottimo rapporto di lavoro. Per me è un motivo di orgoglio allenare una società così prestigiosa dobbiamo guadagnarci la fiducia delle persone che ci seguono e dobbiamo avere la capacità di regalare la felicità a terze persone quindi ai tifosi»
Tempi stretti ?
«Stiamo cercando di accelerare le operazioni e già da domenica cercheremo di farci trovare pronti. Noi dobbiamo trovare il tempo per migliorarci e lo dobbiamo fare con equilibrio e raziocinio. Il verbo che mi rende felice, perché nasco calcisticamente parlando molto povero, è il lavoro».
Che squadra ha trovato?
«Qualche cosa da fare c'è o altrimenti non sarei qui. Ognuno ha il proprio modo di intendere il calcio e quindi cercherò di proporre la mia idea, quello che reputo corretto per riportare dei risultati».
Si riparte dal 4-3-1-2 ?
«Non sono un grande integralista cercheremo di mettere in difficoltà l'avversario amo lavorare per principi e concetti e non con un modulo fisso. Ho avuto modo di guardare qualcosa e di conoscere più attentamente come la squadra ha lavorato. Questo è un girone che conosco bene è la terza volta che lo faccio e fino a ora ho fatto bene e speriamo di avere gli stessi risultati. La squadra sarà diversa con un baricentro diverso e rischierà qualcosa di più. Mi piace lavorare sulla mentalità dominante e sto cercando di trasmettere fin da subito questo aspetto alla squadra. E' un calcio bello da vedere ma voglio che sia efficace. Voglio vedere subito applicata la mia mentalità per trovare gol e risultati. Per farlo devono cambiare qualche cosa tra di loro, dalle piccole cose deve venir fuori qualche input diverso e qualche scintilla. Devo essere bravo a stimolare e dare degli strumenti perché un gruppo di ragazzi diventi una squadra».
Pensa che questa squadra abbia bisogno di innesti?
«Quello che succederà tra 40 giorni non lo so, quello che dobbiamo fare è allenare chi c'è ora e forse qualcuno ci stupirà. Il progetto è iniziato 48 ore fa. Cambieranno tante cose anche come dinamiche di spogliatoio».
Domenica sfida alle 14,30 con la Correggese ?
«Non dobbiamo mollare niente fino al 97'. E’ mentalità, non sarà mai un problema tecnico o tattico voglio un cambio di passo chi può dare 100 non può dare 90».