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Prato, la Fattoria medicea è in rovina: «Tutta colpa della burocrazia»

di Alessandro Formichella
Prato, la Fattoria medicea è in rovina: «Tutta colpa della burocrazia»

Parla il proprietario Ciottoli, a breve l’incontro coi tecnici del Comune

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PRATO. Secoli di storia, di bellezza monumentale, di architettura che cedono alle percosse del tempo. Un’altra parte della ex Fattoria Medicea di Tavola crolla. E crolla dopo sette anni dall’acquisto dell’intero patrimonio che avvenne nel 2018 da parte dell’imprenditore Marco Ciottoli, dopo che l’associazione “Salviamo la fattoria medicea” era riuscita a trovare un nuovo acquirente per salvare quello che è un vero e proprio patrimonio artistico. Lunga e travagliata la vicenda della ex fattoria cinquecentesca. Che adesso rischia nuovamente di far parlare di sé per crolli e cedimenti. Cosimo Zecchi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, ha riacceso i riflettori sulla vicenda dopo l’ennesimo crollo di una parte dell’edificio avvenuto nei giorni scorsi e ha annunciato per oggi dalle 10 alle 13 una raccolta di firme alle Cascine.

Marco Ciottoli alza le mani, evidenziando la preoccupante difficoltà per arrivare all’inizio dei cantieri di restauro. Dà la colpa ai tempi lunghi della burocrazia. La prossima settimana, forse già lunedì, si terrà un incontro fra gli architetti Andrè Benaim e Francesco Bodar, due studi di architettura di Firenze, che stanno lavorando al recupero dell’intero patrimonio per conto della proprietà, e gli uffici tecnici del Comune di Prato alla presenza della sindaca Ilaria Bugetti. Il punto che adesso ferma tutto si trova nel cosiddetto piano attuativo del restauro della fattoria. Il piano è già stato presentato da tempo agli uffici del Comune che, secondo le attuali norme e vincoli urbanistici, ha richiesto mesi fa una serie di integrazioni e precisazioni. «Ancora non abbiamo il piano attuativo approvato – esclama Marco Ciottoli – e da qui scaturisce tutto il resto. Siamo ancora fermi e immobilizzati». Il piano attuativo è uno strumento urbanistico che definisce in modo dettagliato come realizzare interventi di trasformazione edilizia in una determinata area. E date queste condizioni, l’attesa perché il piano attuativo sia definitivamente approvato e si possa passare al piano esecutivo dei lavori diventa cruciale. L’ex Fattoria medicea, una volta che il restauro sarà completato, diventerà in parte un resort ricettivo e, in parte minore, una serie di abitazioni private. L’impegno di spesa, restauro e conversione completa degli edifici, si aggirerà su una cifra importante compresa fra i 30 e i 40 milioni di euro. «I lavori e i cantieri opereranno per fasi – precisa la proprietà – Si avvierà il restauro e la conversione di alcune parti ultimandole per poi proseguire con altri edifici via via. Lavori e impegno finanziario importanti, ma che per il momento non possono andare oltre quello che si sta facendo. I luoghi sono stati recintati e messi in sicurezza, con divieti di accesso. Ma sapere quando e come si potranno aprire i cantieri, ora come ora diventa molto difficile». Sette anni dopo l’acquisto dell’intero complesso dall’asta fallimentare, la fase di stallo e di ritardi, complici anche gli anni del Covid, non fa fare balli di gioia. «Spero che l’attenzione della politica crei almeno una sorta di sollecitazione», aggiunge Ciottoli. Intanto si attende l’esito dell’incontro la prossima settimana fra i progettisti e la sindaca Bugetti.
 

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