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L'inchiesta

Tirrenia, viaggi gratis sui traghetti: 40 indagati tra giudici e funzionari. I nomi

di Massimo Sechi

	Due traghetti della compagnia ex Tirrenia Cin
Due traghetti della compagnia ex Tirrenia Cin

Contestati dalla Procura di Genova 87 biglietti per un valore stimato di quasi 20mila euro. L’indagine per corruzione coinvolge anche rappresentanti delle forze dell’ordine. Tra loro c’è una ufficiale di Livorno per un biglietto omaggio da 106,80 euro

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Viaggi gratuiti sui traghetti della compagnia di navigazione C.I.N. (ex Tirrenia) dal continente alla Sardegna e alla Sicilia, messi a disposizione di magistrati, funzionari delle prefetture e personale delle forze dell'ordine. Sono circa quaranta gli indagati con l'accusa di corruzione nell'esercizio di pubbliche funzioni, in quello che può definirsi il secondo filone dell'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Genova.

Si parla anche dell'apertura di due fascicoli nei confronti di altrettanti magistrati del capoluogo ligure da parte della Procura competente, che nella fattispecie è quella di Torino.

Del primo filone si è parlato nei giorni scorsi quando la Procura di Genova aveva chiesto e ottenuto il sequestro di tre traghetti della compagnia ex Tirrenia, per un valore complessivo di oltre 64 milioni di euro. L'indagine in quel caso riguardava l'utilizzo di navi non conformi alle normative ambientali internazionali.

Dall'accusa di frode in pubbliche forniture si è arrivati alle ulteriori indagini avviate dal pubblico ministero Walter Cotugno.

Gli indagati avrebbero ricevuto complessivamente 87 biglietti, suddivisi tra alcuni completamente gratuiti, denominati "Free" (che comprendevano anche il pagamento di tasse e diritti portuali da parte della compagnia di navigazione), ed altri denominati "Omaggio", le cui tasse e diritti erano invece a carico di chi li riceveva. I viaggi gratuiti avevano un valore stimato in quasi 20 mila euro.

Non è stato ancora chiarito quali sarebbero stati i benefici ottenuti dalla compagnia in cambio dei biglietti. Ciò che emerge in maniera chiara dall'ipotesi accusatoria è quello che può essere definito un vero e proprio sistema e i primi nomi trapelati sono principalmente militari e personale di capitanerie di porto.

Ecco l'elenco completo: si tratta dell'Ammiraglio Gianfranco Annunziata, nato a La Maddalena ed ex capo ufficio addetto alla politica militare nel gabinetto del ministero della Difesa. A lui vengono contestati 29 biglietti ricevuti per sé o per persone a lui riconducibili, per un valore di circa 8200 euro.

C'è poi l’Ammiraglio Filippo Giovanni Maria Marini, anche lui nato a La Maddalena dove ha frequentato il liceo classico Garibaldi. La sua è una famiglia molto conosciuta nell'arcipelago. Marini riveste attualmente il ruolo di comandante della capitaneria di porto di Venezia, e in passato ha ricoperto lo stesso prestigioso incarico nella capitaneria di Civitavecchia. A lui vengono contestati viaggi gratuiti per un valore stimato di 1700 euro. Ci sono anche l'Ammiraglio Pier Federico Bisconti, ex vice segretario generale della Difesa; Enrico Lisiola, Capo Nostromo al porto di Civitavecchia; Fabio Vuolo, Nostromo della Capitaneria di porto sempre di Civitavecchia, che avrebbe ricevuto 16 biglietti per un valore di 3300 euro. Gli altri nomi delle persone che avrebbero usufruito dei biglietti gratis sono: Aldo Tragiani, Emanuele Bonafede, Pier Federico Landi e Beatrice Lavorenti: quest’ultima è una ufficiale di Livorno e opera a La Spezia: le viene contestato un biglietto omaggio da 106,80 euro. Tra gli indagati anche l’amministratore delegato di Moby Achille Onorato.

Domani iniziano i primi interrogatori da parte del Gip. La Procura di Genova ha chiesto in tutto 13 misure cautelari: due sono arresti domiciliari e le altre 11 sono richieste di interdizione dalle funzioni esercitate.


 

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