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I numeri

Prato, gli stranieri hanno pagato tasse per oltre cento milioni di euro

di Alessandro Pattume
Una confezione cinese: è il settore dove è concentrata la maggior parte dell’imprenditoria straniera a Prato
Una confezione cinese: è il settore dove è concentrata la maggior parte dell’imprenditoria straniera a Prato

Ma il reddito medio denunciato è inferiore alla media regionale

18 ottobre 2024
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PRATO. Se non ci fosse quella di Prato, sarebbe la provincia di Piacenza ad avere il primato italiano per la maggiore incidenza di stranieri sul totale della popolazione (14,9%).

Ma i numeri di Prato sembrano irraggiungibili. Con 55.770 stranieri su 259mila abitanti la nostra provincia mantiene infatti un’incidenza del 21,5%, la più alta d’Italia. Un primato italiano che ha altre due sfaccettature da record: l’incidenza dei contribuenti, quasi uno su quattro è straniero, e quella degli imprenditori stranieri.

A dirlo è il rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione curato dalla Fondazione Leone Moressa, presentato nei giorni scorsi al Viminale e alla Camera dei Deputati.

Prato: contribuenti e imprenditori stranieri.

Nel 2023 i contribuenti stranieri residenti a Prato sono stati 49.154, cioè il 24,7% del totale. Per quanto l’incidenza sia la più alta d’Italia, questo però non si riflette sul volume dei contributi versati. Sono 102 i milioni di euro versati dai contribuenti stranieri a Prato nel 2023.

Cifre ben lontane da quelle fatte registrare da quasi una ventina di province più grandi, come per esempio Firenze o Milano, dove la popolazione è maggiore e così anche il numero di contribuenti stranieri e il volume dei loro contributi. E così funziona per il reddito medio degli stranieri, che a Prato (16.210 euro) è comunque sotto la media regionale, secondo solo a quello di Firenze.

Il discorso, com’era prevedibile, cambia invece di fronte ai numeri degli imprenditori stranieri. A Prato sono 11.393, cioè quasi il 16 per cento di tutti gli imprenditori stranieri in Toscana, ma soprattutto sono il 26,3 per cento di tutti gli imprenditori pratesi. Questo dato, secondo il rapporto, è frutto sì di un aumento degli imprenditori stranieri negli ultimi dieci anni, ma soprattutto della diminuzione di quelli italiani nello stesso periodo (-16%), una delle flessioni più alte registrate nelle province italiane.

L’apporto dei cittadini stranieri in Italia

I residenti stranieri regolari in Italia nel 2023 sono poco più di 5 milioni. Di questi, 4,6 milioni (11%) hanno dichiarato redditi per 72,5 miliardi di euro e versato poco più di 10 miliardi di Irpef.

I lavoratori immigrati, dice il rapporto della Fondazione Moressa, «producono 164,2 miliardi di valore aggiunto, dando un contributo al prodotto interno lordo pari all’8,8%, con picchi superiori al 15% in agricoltura e nelle costruzioni». Nel 2023, gli immigrati in Italia hanno anche inviato al proprio paese d’origine 8,2 miliardi di euro, cifra che arriva a 12 miliardi se si considerano le rimesse informali come regali o consegne a mano.

E il contributo all’economia italiana da parte dei cittadini stranieri non si ferma qui. Continua infatti ad aumentare il numero degli imprenditori stranieri (776mila) e a diminuire quello degli italiani. Secondo il rapporto, in dieci anni il numero dei primi è aumentato del 27,3% mentre quello dei secondi è diminuito del 6,4%. Visto che in media i cittadini stranieri sono più giovani, contribuiscono anche a mitigare l’inverno demografico italiano. «Tra gli stranieri – dice il rapporto – vi sono 10,4 nati ogni mille abitanti e 1,9 morti; tra gli italiani, 6,3 nati e 13,1 morti per mille abitanti».

Gli immigrati in attività lavorativa hanno pure un basso impatto sulla spesa pubblica (sanità e pensioni) . «Secondo le previsioni Unioncamere – Excelsior – si legge infine nello studio della Fondazione Moressa – nel quinquennio 2024-2028 le imprese italiane avranno bisogno di 3 milioni di nuovi occupati (esclusa la pubblica amministrazione), di cui 640mila immigrati (21,3%)». Insieme al Trentino, la Toscana è la regione in cui la percentuale di immigrati sul fabbisogno totale sarà più alta, superando il 30 per cento.

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