Il Tirreno

Prato

Il caso

Sovrintendente accoltellato nel carcere di Prato da tre detenuti

Sovrintendente accoltellato nel carcere di Prato da tre detenuti

La denuncia del sindacato: «Le celle del reparto di isolamento erano aperte, chi lo ha deciso?»

22 settembre 2024
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PRATO. Un sovrintendente della polizia penitenziaria in servizio nel carcere della Dogaia è stato aggredito venerdì sera, 20 settembre, da tre detenuti e è finito all’ospedale con ferite da arma da taglio. Lo rende noto il Sindacato autonomo della penitenziaria Sinappe.

Secondo quanto risulta al sindacato, i tre detenuti, due italiani e uno slavo, impugnavano una lama rudimentale e il sovrintendente ha riportato ferite a un braccio e al collo.

«L'aggressione – scrive il sindacato – è avvenuta nella sezione Isolamento, dove si sospetta che i cancelli delle celle fossero aperti, in violazione delle disposizioni vigenti che ne prevedono la chiusura in tale area. Se confermato, si tratterebbe di una grave e sconcertante decisione, presa senza chiarezza su chi abbia autorizzato una simile deroga, in netto contrasto con le direttive dell'amministrazione penitenziaria centrale. Tali concessioni, infatti, sono previste solo per detenuti particolarmente meritevoli e non per coloro che sono in isolamento.

«È inaccettabile che episodi di tale gravità continuino a verificarsi nei nostri istituti penitenziari – accusa il sindacato – specialmente in sezioni come l'isolamento, progettate proprio per prevenire episodi di violenza e mantenere l'ordine. È auspicabile che il Provveditorato Regionale, già in passato sollecitato per situazioni simili a Prato, avvii immediatamente le opportune verifiche per accertare eventuali violazioni delle direttive dipartimentali, con particolare riferimento alla chiusura delle celle. Ignorare sistematicamente il rischio derivante dall'apertura indiscriminata dei cancelli non solo mette in pericolo il personale penitenziario, ma compromette l'intera sicurezza del sistema carcerario. Auguriamo una pronta guarigione al sovrintendente ferito e ci uniamo alla richiesta di interventi urgenti per evitare il ripetersi di simili episodi». 

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