San Miniato, frana sul parcheggio del Cencione: il dramma sfiorato e i dubbi sui lavori di consolidamento – Video
Per alcuni giorni la zona sarà off-limits, per precauzione sono stati interdetti anche gli ascensori. Il racconto di uno dei proprietari delle cinque auto travolte: «Se fossi arrivato poco prima ci sarei rimasto dentro»
SAN MINIATO. Pioggia e fango al parcheggio del Cencione, dove nella notte tra venerdì e sabato le forti precipitazioni hanno fatto il danno più grosso registrato nel Comprensorio nell’ultima ondata di maltempo. A venire giù una gran quantità di detriti e terra, che ha travolto la grata che circonda il primo piano del parcheggio ed ha invaso lo spazio dove sostano le auto, al livello dell’accesso all’ascensore, spostando i mezzi e spingendoli ai limiti del piano strada. Sono quattro le auto coinvolte, spostate mettendosi in moto, ma travolte e spinte contro ad altre auto dalla frana.
In via Fonti alle Fate sono arrivate due squadre dei vigili del fuoco del comando di Pisa lavorando fino all’alba, in collaborazione con un escavatore privato, per scongiurare la presenza di persone all’interno delle auto coinvolte. Interdetta l’area interessata dall’evento. Sul posto erano presenti i carabinieri, oltre al sindaco di San Miniato Simone Giglioli e all’assessore alla protezione civile Marco Greco. Poco prima, sempre i vigili del fuoco erano intervenuti su un’auto andata a fuoco in via Dalmazia. «Per fortuna non ci sono danni a persone – spiega il sindaco –. Per tutto il fine settimana il parcheggio sarà interdetto ai pedoni e alle auto e, nei prossimi giorni, valuteremo come riaprirlo. Per precauzione abbiamo interdetto anche gli ascensori. Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti sin dalla mezzanotte, aiutandoci ad evitare che potessero esserci ulteriori danni».
Una notte di lavoro per spostare terra e macchine che ha avuto anche attimi di tensione, quando scavando è venuto fuori un casco da motociclista che ha fatto subito pensare a qualcuno sepolto sotto i detriti. Ipotesi fortunatamente subito scongiurata. Chi era nei pressi del parcheggio proprio in quegli istanti racconta di aver sentito una forte vibrazione, avvertita anche da alcuni clienti del bar Cantini, noto per la sua terrazza in affaccio sulla valle. Circa 50 i metri di versante coinvolti dal cedimento, che ha interessato anche una porzione che era stata oggetto di lavori di consolidamento non molto tempo fa: le biostuoie utilizzate per riformare il manto erboso nelle parti scoscese su cui si era lavorato per compattare il terreno, appena sotto corso Garibaldi, si sono letteralmente svuotate, restando ciondolanti e appese ai picchetti che le ancoravano a terra. Cosa, questa, che farà sicuramente discutere.
«Se fossi arrivato poco prima a prendere l’auto ci sarei rimasto dentro», racconta Francesco Mori, residente a San Miniato Basso che l’altra sera tornava da una cena nel borgo. La sua Fiat Qubo nera è una delle macchine travolte dallo smottamento, tanto che ieri notte ha dovuto chiedere un passaggio, lasciando il mezzo al Cencione. «Abbiamo sentito un fruscio, una sorta di vibrazione molto forte mentre scendevamo a recuperare l’auto. Era appena accaduto e la mia macchina era seppellita da un mare di terra, dopo essere stata spostata e spinta dalla frana addosso alle altre auto». Fortuna ha voluto che la seconda ringhiera, quella che circoscrive il piano più alto del parcheggio, abbia retto il colpo contenendo, di fatto, le auto ammucchiate dalla piena spinte verso il parapetto. Giù, al momento dei fatti, c’erano alcuni ragazzi che invece erano arrivati con l’auto poco dopo i fatti.
«La melma ricopriva tutto il parcheggio alto, avevano già chiamato i soccorsi quando siamo arrivati – racconta Gianpaolo Lombardi –. Se le macchine non si fossero fermate alla ringhiera sarebbero rotolate giù». Le auto danneggiate sono state portate in una carrozzeria vicina per la futura stima dei danni.