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Energia e ambiente

Maxi impianto agrivoltaico in Valdera, sarà grande quanto 90 campi da calcio: il programma dei lavori

di Luca Cinotti
In alto un impianto agrivoltaico sopra un pascolo di ovini: è il tipo di struttura che Iren vuole realizzare a Treggiaia
In alto un impianto agrivoltaico sopra un pascolo di ovini: è il tipo di struttura che Iren vuole realizzare a Treggiaia

Il progetto è stato presentato al ministero dal gruppo Iren. L’area occupata dai pannelli sarà di 63 ettari

27 novembre 2024
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PONTEDERA. Immaginate 90 campi di calcio messi uno accanto all’altro, tutti coperti da pannelli fotovoltaici. È quello che potrebbe avvenire nei prossimi mesi a lato della via delle Colline per Legoli in corrispondenza dell’abitato di Treggiaia. Il progetto è stato predisposto da Iren green generation Tech, azienda del gruppo Iren, multiutility di primo piano in Nord Italia ma con interessi in tutto il Paese. L’impianto agrivoltaico sorgerà su terreni – oggi a seminativo – di proprietà di Fattorie Toscane Società Agricola, che potrà continuare a utilizzarle: le piantagioni, infatti, saranno realizzate al di sotto dei pannelli solari.

I documenti sono stati presentati pochi giorni fa al ministero dell’Ambiente per la procedura di impatto ambientale di livello nazionale. La potenza complessiva che i progettisti prevedono di ottenere dall’impianto è di 43,2 MWp. Tutto questo grazia a un numero strabilianti di pannelli: in totale saranno 65.640, 12.288 da 650 W e altri 53,352 da 660 W.

L’area sarà divisa in quattro appezzamenti di uguale superficie, in modo da poter ottenere la rotazione delle colture. In particolare, un appezzamento sarà coltivato a erba medica per tre anni consecutivi, un secondo a patate e gli altri due a misto di graminacee e leguminose dove verranno fatti pascolare gli ovini. È infatti intenzione di Fattorie Toscane di avviare nell’area un allevamento allo stato brado di ovini da latte. L’impianto agrivoltaico – spiegano i documenti consegnati al ministero – infatti, a differenza del fotovoltaico “classico” consente di continuare a utilizzare il terreno, pur avendo comunque un impatto visivo (ritenuto però compatibile con le normative statali e regionali).

L’impianto comprenderà anche una cabina elettrica di media tensione, dalla quale partirà una linea interrata della lunghezza di circa cinque chilometri che porterà a una nuova sottostazione elettrica da realizzare in prossimità della già esistente cabina primaria di Ponsacco. Da qui partirà un cavo in alta tensione di 130 metri che garantirà il collegamento alla rete elettrica nazionale. La vita prevista per l’impianto di Iren è di 35 anni. Secondo quanto riportato nella relazione di accompagnamento «il progetto contribuirà al raggiungimento degli obiettivi in materia energetica stabiliti dal Piano nazionale integrato energia e clima che porterebbero la produzione complessiva di energia da fonti rinnovabili a +40 GW entro il 2030. In linea con gli obiettivi indicati nel Pniec, la realizzazione dell’impianto in progetto permette di evitare emissioni di anidride carbonica e di inquinanti derivanti dalla combustione (es. ossidi di azoto) altrimenti prodotti da impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da fonti convenzionali».

Tutti gli interessati possono presentare le proprie osservazioni entro il 30 novembre al ministero dell’Ambiente. Successivamente, la commissione tecnica Via esaminerà la documentazione ed emanerà il provvedimento conclusivo, eventualmente con prescrizioni. A quel punto potrà iniziare la vera e propria realizzazione dell’opera: il cronoprogramma prevede lavori “in sito” per circa sette mesi.

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