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Omicidio di Flavia Mello, resta in carcere il reo confesso: la sua versione dei fatti

di Andreas Quirici
Sopralluogo della polizia a Sant’Ermo il giorno dopo al ritrovamento del corpo senza vita di Flavia Mello Agonigi (foto Franco Silvi)
Sopralluogo della polizia a Sant’Ermo il giorno dopo al ritrovamento del corpo senza vita di Flavia Mello Agonigi (foto Franco Silvi)

Mercoledì l’autopsia sul corpo della 54enne ritrovata a Sant’Ermo

27 ottobre 2024
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CASCIANA TERME LARI. Resta in carcere Kristian Emanuele Nannetti, 34 anni, reo confesso dell’omicidio di Flavia Mello Agonigi, la 54enne di origini brasiliane con cittadinanza italiana, trovata morta in una cisterna nell’abitazione a Sant’Ermo, nel comune di Casciana Terme Lari, dove viveva l’uomo arrestato giovedì dalla polizia. Tecnicamente l’arresto non è stato convalidato perché mancavano i presupposti legati al pericolo di fuga. Ma è stata applicata la misura cautelare in carcere per il pericolo della reiterazione del reato.

Dopo la prima deposizione, Nannetti ha precisato meglio ai magistrati le circostanze che hanno portato all’uccisione di Mello. Secondo quanto appreso, il 34enne ha raccontato al giudice per le indagini preliminari (Gip) di aver reagito all’aggressione subita. «È stato preso per il collo, si sentiva soffocare – dice il suo avvocato difensore, Massimiliano Calderani – e ha reagito. Prima ha colpito la donna con una bottigliata alla testa. Poi, alla seconda aggressione, sempre con le stesse modalità, nel buio ha preso un coltello da cucina e l’ha colpita al fianco e alla schiena».

Una reazione, quindi, che porta l’avvocato Calderani a chiedere la riqualificazione del reato, puntando sull’omicidio colposo per eccesso colposo di legittima difesa oppure omicidio preterintenzionale. Tutto questo, però, al netto dell’autopsia in programma mercoledì all’Istituto di medicina legale da cui avere la conferma delle quattro coltellate inferte alla 54enne, come detto da Nannetti o se i colpi sono stati di più, contraddicendo quindi la sua versione davanti ai magistrati.

Resta il fatto che la vicenda ha scosso in maniera notevole la provincia. Scomparsa dall’11 ottobre, Flavia Mello Agonigi è stata al centro di ripetuti appelli da parte dei familiari e delle amiche che hanno diffuso post sui social network nella speranza di avere informazioni utili al suo ritrovamento, dopo che se n’era andata da sola dalla discoteca Don Carlos, a Chiesina Uzzanese, dicendo che doveva incontrare una persona.

Quella persona, evidentemente, era Kristian Emanuele Nannetti che aveva conosciuto su un sito d’incontri. In base alla ricostruzione fornita, i motivi della tensione tra i due sarebbero riconducibili a una richiesta di denaro superiore a quanto pattuito da parte della donna. Al rifiuto del 34enne sarebbe scattata l’aggressione all’interno dell’abitazione senza luce e gas dove Nannetti viveva grazie all’approvazione del proprietario dell’appartamento nel piccolo borgo sulle colline dell’Alta Valdera.

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