Il Tirreno

Pontedera

La sentenza

Agente immobiliare dal pc dell'Università: il nome del pisano condannato per il doppio lavoro

di Pietro Barghigiani
Il giudice ha condannato l'uomo per il doppio lavoro
Il giudice ha condannato l'uomo per il doppio lavoro

Usava gli strumenti dell’Ateneo per gli affari della sua agenzia

20 ottobre 2024
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PONTEDERA. Dipendente dell’ateneo, ma anche socio di un’agenzia immobiliare. Uno che il lavoro, quello privato, se lo portava in ufficio. Solo che era quello all’interno dell’area “Sviluppo direzione Servizi informatici e statistici”. Tempo e computer usati per i suoi affari. Con un’ulteriore contestazione, nell’analisi censita dagli investigatori nel corso dei controlli sull’impiegato, riferita anche a diversi episodi di assenteismo.

Il fatto

Se a livello penale Giuseppe Barachini, 66 anni, di Tirrenia, ha chiuso ogni pendenza per l’accusa di truffa aggravata con un risarcimento e la messa alla prova di 192 ore conclusa con esito positivo in un’associazione di volontariato della sua zona, l’Acchiapparifiuti, a livello di danno erariale la Corte dei conti lo ha condannato a versare oltre 54mila euro all’università. Un importo composto tra danno da disservizio (lavorare per sé in ufficio pubblico, ndr) e danno di immagine per 5mila euro dovuto all’assenteismo. E a Barachini, difeso dall’avvocato Laura Crucianelli del Foro di Lucca, è andata bene che la notizia non sia uscita a livello mediatico durante le indagini. Altrimenti la somma richiesta sarebbe lievitata a 10mila euro per quello che i giudici definiscono clamor fori come risonanza del fatto illecito. L’inchiesta nasce con la delega della Procura alla Guardia di finanza, polizia economico finanziaria, sul fenomeno del doppio lavoro dei dipendenti pubblici.

Le indagini

Un accertamento accurato tra pedinamenti, videosorveglianza e sequestri del Pc. Un’attività che fa chiedere alla Procura il processo per Barachini «perché, nell’attestare falsamente la sua presenza in ufficio presso l’Università di Pisa, si allontanava senza registrare e giustificare la sua uscita sul sistema informatico delle presenze, induceva in errore quest’ultima, procurando a sé un ingiusto profitto con pari danno per la pubblica amministrazione». E questo è solo l’aspetto dell’assenteismo dal 30 gennaio al 25 febbraio 2020. Poi c’è la parte del lavoro privato portato in ateneo. Non era la prima volta che Barachini riceveva contestazioni disciplinari. L’allora impiegato «aveva abbandonato più volte il luogo di lavoro senza alcuna giustificazione, per brevi o lunghi periodi, a volte a piedi e in taluni casi in bicicletta, per fare commissioni o anche semplicemente per “farsi un giro”, oltre ad attendere, quando era in ufficio, ad attività di interesse proprio, utilizzando mezzi informatici dell'università di Pisa. Risulterebbe - si legge in citazione - che il Barachini svolgeva da numerosi anni attività imprenditoriale e che tale attività veniva svolta anche in orario d’ufficio, all’interno dell’ateneo e con impiego di attrezzature di servizio». Dopo aver cessato la partita Iva nel 2004, era diventato socio accomandatario della società Matilde di Barachini G. & C. Sas con sede legale a Pontedera attiva nello sviluppo di progetti immobiliari senza costruzione.

Il "sistema"

I finanzieri hanno ricostruito che Barachini, dopo essere entrato in servizio e aver timbrato con il badge, immediatamente usciva dalla sede di lavoro per fare rientro successivamente e così più volte nell’arco della giornata lavorativa, fino a timbrare formalmente l’uscita al termine dell’orario di lavoro giornaliero. Nell’ufficio in ateneo, postazione a suo uso esclusivo, era stata trovata e sequestrata con il Pc documentazione riferita a operazioni immobiliari svolte per l’agenzia. Dal computer erano uscite altre conferme: l’esistenza di archivi informatici dal contenuto ricollegabile con l’attività immobiliare svolta dal Barachini attraverso la “Matilde di Barachini Giuseppe & C. s.a.s.”. «Le attività peritali avrebbero consentito, inoltre, di accertare, tramite la verifica degli archivi informatici, che numerosi degli stessi, afferenti le attività private del Barachini, erano stati generati in orario d’ufficio e con il Pc istituzionale, a partire dal 15 febbraio 2018 sino al 24 febbraio 2020». Un quadro chiaro con riscontri cartacei e video in cui a carico del 66enne viene svelata «non solo la sussistenza di condotte di assenteismo fraudolento ma anche lo svolgimento di attività extralavorativa in orario di ufficio con utilizzo delle attrezzature istituzionali». Che ora si traduce nella condanna a risarcire l’ateneo con 54mila euro.

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