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Crespina, pozzi inquinati vicino al sito Keu: il sindaco vieta l’utilizzo. Dove si trovano e i risultati degli esami di Acque

di Nilo Di Modica
Crespina, pozzi inquinati vicino al sito Keu: il sindaco vieta l’utilizzo. Dove si trovano e i risultati degli esami di Acque

Rilevate alte concentrazioni di cromo e di nichel. Il primo cittadino David Bacci: «Potrebbe non esserci correlazione, aspetto ulteriori analisi»

26 giugno 2024
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CRESPINA LORENZANA. Alte concentrazioni di cromo in due pozzi privati e di nichel in un altri due. È quanto avviene in via I Gioielli, nel comune di Crespina Lorenzana, non molto lontano da uno dei 13 siti rimasti coinvolti nell’inchiesta Keu, che sarebbe stato utilizzato come materiale di riempimento in un cantiere per la sostituzione di una condotta idrica a Ceppaiano, affidato da Acque a una società esterna.

Proprio il coinvolgimento del sito aveva portato in questi ultimi due anni ad una serie di monitoraggi ad opera di Acque Spa, che lo scorso autunno ha effettuato analisi in vari pozzi censiti nelle vicinanze. I risultati sono stati comunicati lo scorso 11 giugno al sindaco neoeletto David Bacci, che ha emesso un’ordinanza in via cautelativa per l’inibizione ai proprietari l’utilizzo dei pozzi fino alla chiarificazione della vicenda, da dimostrare a mezzo di evidenze analitiche.

«Acque Spa mi ha già rassicurato sul fatto che non ci sarebbero evidenze di un collegamento fra questi dati e quanto è accaduto nel sito oggetto dell’inchiesta – spiega Bacci. – Al momento siamo di fronte al superamento di alcuni limiti nei pozzi, in alcuni dei quali però i campionamenti non sarebbero stati effettuati con le modalità previste in questi casi, senza svuotamento. Per quanto ci riguarda quindi attenderemo gli esiti di Arpat, con la quale abbiamo concordato già ulteriori approfondimenti. In un caso si parlerebbe di un vecchio pozzo e i risultati potrebbero essere legati ad un rilascio del metallo presente nella lega che costituisce la pompa ad immersione e le tubazioni utilizzate un tempo».

Le tabelle allegate all’ordinanza parlano di una concentrazione tra 6, 7 e 7, 9 microgrammi per litro di cromo esavalente (a fronte di una soglia di 2 microgrammi per litro stabiliti dalla legge) in un pozzo e di 58 microgrammi per litro in un altro.

Fatti che hanno messo in allarme l’Assemblea permanente No Keu, coordinamento empolese a cui aderiscono numerose realtà associative e ambientaliste. «Tanto tuonò che piovve, bonifica subito – dicono dal coordinamento –. Acque Spa sostiene che gli alti valori sarebbero causati “da un rilascio del metallo presente nella lega che costituisce la pompa”. Può darsi, anche se va ricordato che la magistratura ha accertato in quel cantiere la presenza di 1.800 tonnellate di Keu. Dal parere fornito il 14 giugno scorso, a questo sembra crederci poco anche l’Asl Toscana Nord Ovest, che ha detto che “a prescindere dalle cause che hanno determinato i superamenti delle concentrazioni, a scopo cautelativo della salute umana, si rende necessaria l’adozione di provvedimento finalizzato all’inibizione dell’utilizzo dei pozzi […]. Si specifica che, anche in caso di utilizzo di acqua contaminata per uso irriguo, sussista un rischio a causa dell’esposizione inalatoria all’acqua contaminata nebulizzata che è associata all’insorgenza di cancro del polmone e del naso”. Visto che a più riprese ci è stato dato di allarmisti e allarmiste, vorremmo sottolineare che nel comune di Empoli lungo la 429 le tonnellate di Keu sono 8mila – continuano –. Chi garantisce che al prossimo controllo non accada anche sul nostro territorio ciò che accade a Crespina Lorenzana?».


 

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