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Pistoia, quasi 2 milioni di euro ai privati per abattere le liste d'attesa

Pistoia, quasi 2 milioni di euro ai privati per abattere le liste d'attesa

Undici le strutture convenzionate in provincia: «Ma possono aderirne altre»

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PISTOIA. È una cifra importante, e la buona notizia, affermano i dirigenti Asl Andrea Bassetti e Antonio Guarracino, è che la Regione ha promesso anche per il prossimo anno di far salire la cifra destinata alle convenzioni coi centri privati.

Per le visite specialistiche e gli esami diagnostici che le strutture ospedaliere non riescono a offrire ma che, in convenzione, tramite Cup, sono garantite dai privati agli stessi prezzi del pubblico, sono previsti nel triennio 2025/27 32 milioni di euro. Nell’intera Asl centro, ossia nelle 91 strutture convenzionate presenti tra Firenze, Empoli, Prato, Pistoia e Montecatini. In provincia di Pistoia sono undici ma l’Asl è aperta a nuove adesioni.

Il contenimento della spesa per il personale sanitario pubblico in vigore dal 2004 non ha garantito in molte regioni il rispetto del tetto delle retribuzioni (non la Toscana, “virtuosa” da questo punto di vista). Nonostante i ripetuti gridi d’allarme dei sindacati per la penuria di medici nei pronto soccorso e infermieri nei reparti, la direzione resta quella di una parziale sostituzione del turn over e di un aumento delle spese destinate alla convenzioni coi centri privati. Sarà così anche quest’anno.

Le cifre

«Nel 2024 – spiega il dottor Andrea Bassetti, nello staff della direzione aziendale Asl centro – abbiamo utilizzato tutte le autorizzazioni di spesa concessaci dalla Regione Toscana per l’abbattimento delle liste di attesa. Queste autorizzazioni aggiuntive ammontano a 8,6 milioni per il 2023 e 9 milioni per il 2024. Nel Pistoiese sono undici, al momento, i centri privati convenzionati. Hanno garantito, nel solo “Modello competitivo” 53.643 prestazioni specialistiche e diagnostiche».

Le strutture

Per riuscire a ottenere un appuntamento, attraverso il Cup, in tempi congrui per una Tac, una visita cardiologica, un’ecografia, a Pistoia e in Valdinievole sarà possibile contare anche su strutture diverse dall’ospedale. Si tratta di: Biomedical (Monsummano Terme), Casa di cura Santa Rita hospital (Montecatini), Croce d’Oro Montale, Data medica (Montecatini), Eughenos diagnostica srl (Montecatini), Istituto radiologico toscano (Pistoia), Misericordia Pistoia salute (Serrravalle Pistoiese), Poliambulatorio Misericordia (Pistoia), Sanavir (Villa Maria, Pistoia), Synlab med srl (Pistoia), Terme Redi (Montecatini).

Le richieste dei pazienti

«Siamo soddisfatti di come stiamo organizzando l’offerta – prosegue l’ingegner Antonio Guarraccino, direttore della struttura complessa gestione operativa Asl centro – Riteniamo che, nell’arco dell’anno, grazie al contributo del privato convenzionato verranno erogate mezzo milione di prestazioni tra visite specialistiche ed esami diagnostici».

Ingente la spesa destinata allo scopo: «Trentadue milioni di euro nell’Asl centro nel triennio 2025/27, di cui circa il 20% (1,8 milioni) destinati nell’area pistoiese. È una cifra che serve perché – spiega – la popolazione invecchia e la richiesta di prestazioni aumenta. In più abbiamo ancora gli strascichi della pandemia da gestire. Sembra che il Ministero voglia “premiare” la Regione Toscana, che in questi anni è stata virtuosa nel contenimento della spesa, con ulteriori risorse per le convenzioni coi privati nel 2026. Ce lo auguriamo».

Le prestazioni più richieste?: «Le visite diagnostiche – spiega Guarracino – quindi ecografie, endoscopie digestive, gastroscopie, colonscopie, risonanze, Tac. Le risorse vengono distribuite su tutte il territorio. Nella nostra Azienda vige la logica della libera scelta del cittadino. Non abbiamo un budget assegnato a un singolo istituto. Vige il “Modello competitivo”, abbiamo un budget aziendale a cui i soggetti erogatori privati convenzionati possono partecipare, e il cittadino - chiamato a scegliere tramite Cup - può decidere in quale istituto andare. Possiamo modificare mensilmente il budget dedicato a uno specifico centro. È così, in via sperimentale, dal 2019. A regime da due anni».Nel modello competitivo un 10% dei 32 milioni è dedicata alle “Zone particolari”, le cosiddette aree disagiate.
 

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