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Pistoia, allarme stipendi al call center: il sindaco incontra i dipendenti – Video

Nelle foto (di Paolo Nucci) alcuni momenti dell’incontro di ieri mattina del sindaco con lavoratori e sindacalisti
Nelle foto (di Paolo Nucci) alcuni momenti dell’incontro di ieri mattina del sindaco con lavoratori e sindacalisti

La soluzione potrebbe prevedere che l’azienda socia del raggruppamento, con sede a Sant’Agostino, rilevi le 57 persone in organico alla Softlab next

23 ottobre 2024
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PISTOIA. Il sindaco Alessandro Tomasi irrompe nella vicenda del call center di Sant’Agostino. Dove i 57 dipendenti della la Softlab next non ricevono da tempo gli stipendi entro la data fissata del 15 del mese e, da circa un anno, non si vedono accreditare dalla proprietà i versamenti del trattamento di fine rapporto. Presentatosi in azienda per un incontro con i rappresentanti sindacali, Tomasi si è messo a disposizione per cercare di sbloccare una situazione estremamente intricata.

Il contenzioso in atto fra la Softlab next e i suoi dipendenti ha già prodotto un raffreddamento delle relazioni sindacali, che potrebbe sfociare in forme più incisive di protesta, compreso lo sciopero. Presente all’incontro fra il sindaco e i lavoratori del call center, anche il dirigente della Tecnocall Francesco Ranalletta, che, con i suoi 97 dipendenti, funge da capofila nel raggruppamento temporaneo d’imprese che ha in Enel Energia il cliente più significativo. La Tecnocall tuttavia, a differenza dell’azienda con cui collabora, non presenta criticità alcuna, pagando stipendi e contributi previdenziali con estrema puntualità.


Partendo da questo assioma, Tomasi ha ascoltato dalla voce dei lavoratori la genesi della vicenda, apprendendo così dalle loro testimonianze quanto sia difficile programmare un’esistenza normale senza sapere nemmeno se e quando il proprio stipendio verrà corrisposto.

«Da quest’incontro – ha detto Tomasi – è emersa tutta la preoccupazione di questi lavoratori per il pagamento corretto dei propri stipendi. Come amministrazione comunale faremo senz’altro la nostra parte, in raccordo con le organizzazioni sindacali, per cercare di far capire alla Softlab next le ragioni dei lavoratori. Ancora non si riescono a capire i margini di manovra ma abbiamo il conforto che l’altra azienda del raggruppamento, la Tecnocall, è un’azienda sana con cui è possibile costruire qualcosa di solido».

La possibilità che la Tecnocall subentri in tutto e per tutto al suo socio in difficoltà viene quindi ventilata da Tomasi come probabile soluzione. Tale sbocco viene peraltro auspicato congiuntamente da tutti i rappresentanti sindacali presenti all’incontro.

«I mancati versamenti dei contributi previdenziali del tfr sono un attentato al nostro futuro – hanno detto i rappresentanti di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil – mentre i ritardi nel pagamento degli stipendi lo sono al nostro presente, visto che con questo atteggiamento l’azienda toglie ai lavoratori la serenità quotidiana. Il periodo natalizio si avvicina e, purtroppo, tutto lascia presagire che il pagamento della tredicesima sia fortemente a rischio. Non si capisce infatti come possa fare un’azienda che ha difficoltà a pagare una singola mensilità, a pagarne due nello stesso arco temporale. Un intervento della Tecnocall, che potrebbe assorbire i 57 dipendenti della Softlab next, potrebbe essere la soluzione della vicenda. Del resto, in azienda i lavoratori già si sentono parte di un unico organismo e non divisi in due realtà diverse. Prova ne è la totale solidarietà dei dipendenti Tecnocall con i loro colleghi della Softlab next attualmente in seria difficoltà. Questa solidarietà – concludono all’unisono i rappresentanti sindacali – non è mai stata una vuota dichiarazione di intenti ma si è sempre esplicitata in azioni concrete. Anche oggi, a quest’incontro, i lavoratori delle due aziende siedono l’uno accanto all’altro, come a significare che per i lavoratori, le sorti di tutti i dipendenti di questo sito industriale, sono strettamente legate».

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