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Pisa, l’importanza di avere Moreo: lascia il segno pure senza segnare

di Andrea Chiavacci
L’attaccante nerazzurro Stefano Moreo in azione nel corso della partita contro il Cesena
L’attaccante nerazzurro Stefano Moreo in azione nel corso della partita contro il Cesena

In questo campionato non è ancora andato a bersaglio ma il suo apporto pesa: tanta corse al servizio della squadra e spesso è lui ad avviare le azioni pericolose

09 ottobre 2024
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PISA. Ci sono attaccanti che a volte non possono vantare grandi numeri sotto porta ma che risultano comunque decisivi per vincere le partite. È il caso di Stefano Moreo.

Nel Pisa il suo rendimento non sta certo passando inosservato malgrado la copertina spesso se la prendono altri. Il gol non è ancora arrivato, in compenso sono arrivati i pali, ma poco importa. L'attaccante nerazzurro è decisamente un punto di riferimento importante nel gioco della squadra di Filippo Inzaghi. Sponde e aperture dei varchi e anche grande qualità nei passaggi. Le azioni vincenti le apre spesso lui. Non solo in maniera diretta, come in occasione dell'assist per Piccinini contro il Brescia, ma anche con le giocate di sabato scorso in occasione dei primi due gol nerazzurri. Prima con un tacco smarcante per Arena, pronto a verticalizzare per Lind, poi con il colpo di testa sul cross di Piccinini che crea panico in area nell'azione del raddoppio di Canestrelli. Fondamentale il suo apporto anche nel secondo gol realizzato al Palermo, intercetto sulla trequarti nerazzurra di testa che dà il via allo scambio tra Nicholas Bonfanti Tramoni finalizzato dal primo, e nelle poche iniziative create nella giornata più difficile. Quella di Castellammare di Stabia. Fu suo infatti l'assist per la grande chance di Bonfanti. Segno che anche nelle giornate più difficili qualcosa riesce sempre a combinare.

Moreo è uno dei giocatori più esperti della B. Non si fanno per caso 235 presenze in carriera nel campionato cadetto con 30 gol e 22 assist (58 di queste partite, 6 gol e tre assist, con la maglia del Pisa). E neppure per caso ha vinto un campionato di B, con l'Empoli nel 2020/2021, e per tre volte le squadre in cui ha giocato sono andate ai playoff con tanto di finale persa con il Palermo nel 2017/2018 contro il Frosinone. Non è un bomber di razza, Moreo; è vero, ma in questa categoria ha dimostrato che può fare la differenza lo stesso. E ha saputo superare anche le tante critiche che gli sono piovute addosso soprattutto nella passata stagione.

Per farlo rendere al meglio basta trovare le soluzioni giuste per il suo impiego. Come aveva fatto Dionisi nel campionato vinto ad Empoli, quando Moreo è stato prezioso alle spalle di Mancuso e La Mantia, e come sta facendo Inzaghi. Che lo conosce bene. Il sacrificio, la voglia di aiutare la squadra non è mai mancata neppure con D'Angelo, suo primo tecnico a Pisa nel gennaio 2023, e Aquilani, con cui ha chiuso in crescendo la passata stagione.

Con Inzaghi in panchina però il numero 32 sta rendendo decisamente meglio che nelle precedenti stagioni. Del resto, nel passato, si era già dimostrato uno degli uomini chiave del tecnico piacentino. Che più volte ha sottolineato la sua importanza fin dall'inizio della stagione. A Venezia, in C nel 2016/2017, e a Brescia, in B nel 2021/2022, arrivarono anche i gol . In entrambi i casi 12 considerando le due stagioni intere. Moreo ha giocato metà stagione con Inzaghi a Venezia anche in B, 2017/2018, prima di passare al Palermo a gennaio. In quel caso l'attaccante nerazzurro realizzò 3 gol e 2 assist. Anche nelle due stagioni intere Moreo con Inzaghi andò forte nei passaggi vincenti. Sei con la maglia del Venezia e 5 con quella del Brescia. Anche se in quel caso a marzo Inzaghi venne sostituito da Corini. Va detto però che il meglio Moreo a Brescia lo ha dato proprio con Inzaghi che lo faceva giocare, proprio come a Pisa, a fianco di Tramoni dietro una punta. Ma anche con Arena al fianco, come abbiamo visto, il copione di Moreo non è cambiato. E anche senza entrare nel tabellino si è confermato un'arma vincente per la capolista.


 

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