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Cosa è stato scoperto

L’altra faccia dei Compro Oro in Toscana: operazioni non tracciate e clienti “sospetti”, controlli e multe fino a 80mila euro


	Raffica di multe ai Compro Oro
Raffica di multe ai Compro Oro

L’operazione della Finanza in provincia di Pisa: gli esercizi commerciali che non hanno rispettato le normative sono stati multati con sanzioni amministrative, che variano fino a un massimo di 80mila euro, a seconda della gravità delle infrazioni

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Il lato nascosto dei “Compro oro” toscani nell’operazione della Guardia di finanza portata avanti in provincia di Pisa. 

I controlli

Il comando provinciale ha intensificato le ispezioni nelle attività al fine di garantire l'osservanza delle normative in materia di prevenzione del riciclaggio. «Questo provvedimento – spiega la Finanza – si è reso necessario dal momento che il settore è particolarmente vulnerabile ai rischi legati al riciclaggio di denaro e al reimpiego di beni di provenienza illecita. Spesso, infatti, alcune persone, in difficoltà economiche, si trovano costrette a vendere oggetti d’oro di valore familiare per affrontare le necessità quotidiane. In alcuni casi, inoltre, i criminali cercano di monetizzare il ricavato da furti, cedendo la refurtiva proprio a queste attività».

Cosa è stato scoperto

Durante i controlli effettuati su diverse attività di compravendita di oro e oggetti preziosi usati nella provincia di Pisa, sono emerse irregolarità in quattro esercizi commerciali, che non rispettavano le disposizioni in materia di antiriciclaggio. Gli ispettori si sono concentrati in particolare sulla verifica dell’adempimento delle normative relative all’identificazione dei clienti, alla conservazione dei dati raccolti, inclusi i registri delle operazioni, per un periodo di dieci anni, all’obbligo di segnalazione delle operazioni sospette, alla tracciabilità delle transazioni e alla corretta compilazione dei documenti relativi ai clienti da parte degli operatori del settore.

(La quotazione dell’oro al grammo nella mattina di martedì 11 marzo è di 85,8 euro al grammo)

Il caso a Pisa

Un caso specifico ha riguardato un negozio di Pisa, sanzionato per non aver comunicato la modifica dei dati relativi alla licenza e all’amministratore. Un altro esercizio di Santa Croce sull’Arno è stato sanzionato per non aver rispettato l’obbligo di tracciabilità delle operazioni e per aver alterato, entro dieci giorni, gli oggetti preziosi acquistati. In altri due casi, a San Giuliano Terme e Pontedera, sono state rilevate violazioni gravi e ripetute, relative alla conservazione dei dati e all’identificazione dei clienti, con la mancata acquisizione dei documenti di riconoscimento al momento dell’acquisto di oggetti preziosi. Gli esercizi commerciali che non hanno rispettato le normative sono stati multati con sanzioni amministrative, che variano fino a un massimo di 80mila euro, a seconda della gravità delle infrazioni.

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