Il Tirreno

Pisa

Impianti sportivi

Arena Garibaldi di Pisa, il confronto può iniziare tra ipotesi di vendita e concessione

di Francesco Loi
Un'immagine dello stadio dall'alto
Un'immagine dello stadio dall'alto

Ad Arezzo un caso che può essere utile: ecco tutti i passaggi necessari

3 MINUTI DI LETTURA





PISA. Fornita la stima del valore dell’Arena, il Comune sente di aver onorato i propri impegni. Ora aspetta le mosse del Pisa Sc per dare concretezza all’ipotesi di vendita dello stadio o comunque di una concessione a 99 anni. Società e amministrazione dovranno lavorare intensamente, allo stesso tavolo, per far quadrare un insieme di situazioni. Dal confronto dovranno uscire le risposte a una serie di domande: quale strada intraprendere per l’Arena anche alla luce di ciò che prevede la legge sugli stadi? Quali valutazioni saranno fatte dalle parti considerati i lavori in corso, quelli programmati e quelli che restano da fare per l’aumento della capienza e l’adeguamento alle norme? Quali condizioni economiche possono favorire l’intesa? E cosa scrivere nella convenzione-ponte per l’uso dello stadio considerato che l’attuale scadrà a luglio?

L’esempio

Forse qualche indicazione utile può arrivare da Arezzo dove sta andando avanti il primo esempio di applicazione della legge sugli stadi. Il nuovo impianto avrà 12.506 posti a sedere coperti, l’investimento a carico della società è stimato in 28 milioni di euro. Meno di un mese fa l’avvio dell’iter che, tra le altre cose, prevede la cessione, anche a titolo gratuito a fronte del valore dell’intervento, del diritto di superficie o del diritto di usufrutto sull’impianto o sulle altre aree contigue di proprietà pubblica per una durata fino a 99 anni o il trasferimento della proprietà.

I passaggi

Il primo passo, che ad Arezzo è stato compiuto, è la presentazione del documento di fattibilità delle alternative progettuali (Docfap), corredato da un piano economico-finanziario. Il documento può prevedere il pieno sfruttamento a fini commerciali, turistici, educativi e ricreativi di tutte le aree di pertinenza dell’impianto in tutti i giorni della settimana. Nell’ipotesi di impianti sportivi pubblici omologati per una capienza compresa tra 5mila e 16mila posti, a far tempo da cinque ore prima dell’inizio delle competizioni ufficiali e fino a tre ore dopo la loro conclusione, entro 150 metri dal perimetro dell’area riservata l’occupazione di suolo pubblico per attività commerciali può essere consentita solo all’associazione o alla società sportiva utilizzatrice dell’impianto.

A seguire il Comune, previa conferenza di servizi preliminare convocata in ordine al documento di fattibilità, se ne valuta positivamente i contenuti, dichiara (entro il termine di 60 giorni dalla presentazione del documento) il pubblico interesse della proposta, indicando le condizioni necessarie per ottenere i successivi atti di assenso sul progetto. A quel punto il soggetto proponente (la società) presenta al Comune il progetto definitivo, corredandolo con bozza di convenzione con l’amministrazione comunale comprendente i criteri generali di esecuzione dei lavori, la durata e le condizioni contrattuali dell’eventuale cessione del diritto di superficie; piano economico-finanziario asseverato da un istituto di credito.

Gli step

Il Comune, previa conferenza di servizi decisoria, alla quale partecipano tutti i soggetti titolari di competenze in relazione al progetto presentato, può richiedere al proponente le modifiche strettamente necessarie ai fini della valutazione positiva del progetto e ne delibera in via definitiva l’approvazione entro 60 giorni dalla presentazione dello stesso. Il progetto definitivo approvato è posto a base di procedura di affidamento indetta dall’amministrazione e da concludersi comunque entro 120 giorni dalla sua approvazione. Alla gara è invitato anche il soggetto proponente, che assume la denominazione di promotore. Il bando specifica che il promotore, nell’ipotesi in cui non risulti aggiudicatario, può esercitare il diritto di prelazione entro 15 giorni dall’aggiudicazione definitiva e divenire aggiudicatario se dichiara di assumere la migliore offerta presentata.

Nel frattempo è stato anche presentato un disegno di legge, a prima firma del senatore di Forza Italia, Mario Occhiuto, per estendere alla costruzione di nuovi stadi o alla ristrutturazione di vecchi le agevolazioni previste per le Zes (Zone economiche speciali), con procedure semplificate che permettano, tra l’altro, il rilascio dei permessi entro 45 giorni e la possibilità di nominare un commissario per sveltire l’iter.

Primo piano
Dopo il disastro

Calenzano, il deposito Eni resta chiuso due mesi per la maxi perizia dei sei consulenti: i tempi e il sopralluogo

di Paolo Nencioni
Sportello legale