Pisa, dieci poliziotti indagati per le manganellate agli studenti
Tre dirigenti e una decina di agenti hanno ricevuto gli avvisi di garanzia per il corteo pro-Palestina del febbraio scorso. Il reato per cui s’indaga è eccesso colposo di legittima difesa
PISA. Tredici avvisi di garanzia sono stati notificati nei giorni scorsi dalla Procura di Pisa ad altrettanti poliziotti per il caso delle manganellate durante gli scontri tra gli studenti (dei quali cui molti ancora minorenni) che manifestavano solidarietà al popolo palestinese e la polizia. Cariche avvenute a Pisa il 23 febbraio e che hanno sollevato numerose reazioni.
Il reato
Il reato per cui la procura procede sarebbe quello di eccesso colposo di legittima difesa, cooperazione colposa nel delitto e per alcuni lesioni personali. Indagini rivolte dunque a fare luce sull’operato di tre funzioni e sette agenti, in servizio non solo a Pisa ma anche a Firenze. Nessuno di questi attualmente in servizio alla questura di Pisa.
Cos’era successo
Dopo gli scontri nel corteo in favore della Palestina, sono finiti in ospedale 15 studenti (11 minorenni) con prognosi da 5 a 30 giorni. Si va da contusioni a trauma cranici lievi fino a fratture alle mani. Un 17enne è rimasto ricoverato per un giorno in osservazione. Due i feriti anche tra le forze dell’ordine, due funzionari, uno con 2 giorni e un altro un po’ di più.
Le parti offese
Ma sarebbero una decina le parti offese, il condizionale è d’obbligo in quanto i due difensori che seguono i manifestanti non confermano il numero delle querele depositate dopo gli scontri di febbraio.
La solidarietà ai poliziotti di Susanna Ceccardi (Lega)
«Totale solidarietà agli agenti e ai dirigenti della polizia nei confronti dei quali si procederebbe per eccesso colposo di legittima difesa, in relazione ai fatti di Pisa. Sono convinta che stessero cercando, tra molte difficoltà, di tutelare la sicurezza pubblica e che siano stati aggrediti, tant'è che si parla appunto di legittima difesa», ha scritto l'europarlamentare leghista cascinese Susanna Ceccardi. «Dobbiamo sostenere e difendere le forze dell'ordine che fanno da argine e isolano le frange estremiste in questo tipo di manifestazioni - aggiunge -. Io sto dalla parte dei poliziotti anche e soprattutto in questo momento di difficoltà. Li invito a continuare a svolgere il proprio lavoro in maniera serena, confidando in una positiva risoluzione del procedimento giudiziario a loro carico».