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Pisa intitola un giardino a Emanuele Scieri, il parà ammazzato alla caserma Gamerra. I familiari: «Un giorno di consolazione»

Un momento della cerimonia e la famiglia Scieri
Un momento della cerimonia e la famiglia Scieri

Le parole della mamma, l’abbraccio del fratello con il colonnello D’Agostino

15 ottobre 2024
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PISA. In via di Gello, ieri mattina, la cerimonia di intitolazione di un’area verde a Emanuele Scieri. All’iniziativa erano presenti, oltre al sindaco Michele Conti e all’assessora alla partecipazione e ai servizi demografici Gabriella Porcaro, anche il fratello e la mamma di Emanuele, Francesco Scieri e Isabella Guarino.

«Quest’area verde che abbiamo intitolato alla memoria di Emanuele Scieri, scelta proprio perché si trova molto vicina alla caserma Gamerra in cui perse la vita – dice Conti – è il risultato di un percorso che abbiamo concordato con la famiglia di Emanuele. Un percorso che parte da lontano, dalla precedente consiliatura, avviato dall’ex vicesindaco Raffaella Bonsangue. L’intitolazione è idealmente un abbraccio alla famiglia Scieri e un abbraccio a Emanuele da parte di tutta la città di Pisa, per non dimenticare il grave episodio che accadde 25 anni fa proprio qui vicino. È questo il messaggio che ci sembrava giusto lanciare come amministrazione per lasciare un ricordo indelebile di Emanuele nella nostra città».

«Nessun conflitto con le forze armate»

E un abbraccio c’è stato tra Francesco Scieri e il colonnello Antonio D’Agostino, comandante del Capar, Centro Addestramento di Paracadutismo, di Porta a Lucca. «Tutto questo mi rinfranca – ha detto Scieri – e ribadisco che non c’è alcun conflitto con le forze armate, ma solo con quelle persone che hanno determinato la morte di mio fratello».

Per quel delitto è in corso il processo d’appello a due ex caporali, mentre un terzo sottufficiale è stato assolto con il rito abbreviato in primo e secondo grado.

Le parole della madre

«Questo è un giorno speciale, abbiamo tante persone attorno a ricordare la morte assurda di Emanuele – ha detto la mamma –. Mio figlio sarà così il simbolo di una persona che ha fatto il suo dovere. Questo è un giorno diverso, di consolazione. Avete capito fino in fondo il nostro sentimento».

«Quest’anno ricorrono i 25 anni dalla tragica morte di Emanuele – aggiunge l’assessora Porcaro – un episodio terribile, che ancora oggi rappresenta una ferita enorme per la nostra città. Per mantenere vivo il suo ricordo abbiamo dedicare a Emanuele un albero, il liquidambar, che nella cultura orientale evoca pace e meditazione. Ringrazio i familiari di Emanuele, la mamma Isabella e il fratello Francesco, per avere accolto il nostro invito alla cerimonia, e le autorità intervenute. Un sentito ringraziamento anche al colonnello D’Agostino che, con sensibilità e delicatezza, si è reso disponibile a partecipare alla cerimonia per esternare, a nome delle forze armate, vicinanza ai familiari di Emanuele».

Presenti all’iniziativa anche gli assessori Giulia Gambini e Riccardo Buscemi che nel 2020, da consiglieri comunali, erano stati tra i firmatari della mozione che chiedeva di intitolare un’area pubblica ad Emanuele Scieri, e alcuni consiglieri comunali.

«Pensiamo che la città di Pisa – scrissero allora i firmatari della proposta – debba compiere un atto di profondo valore simbolico per manifestare a Emanuele Scieri e alla sua famiglia il suo affetto e la sua vicinanza a distanza di oltre vent’anni dalla sua tragica morte. Chiediamo al sindaco di Pisa di intitolare a Emanuele Scieri, per gli amici Lele, una strada cittadina, per ricordarlo in perpetuo come un nostro figlio che non doveva morire in quel modo. Non sappiamo come proseguirà l’iter giudiziario, nutriamo profondo rispetto per i giudici, ma l’intitolazione di una strada a Lele è cosa a parte rispetto al processo e al suo finale».

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