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Pisa, ecco il nuovo presidente della Fondazione Teatro: due new entry anche nel consiglio d’amministrazione

di Roberta Galli
Patrizia Paoletti Tangheroni insieme al suo successore Pierpaolo Magnani
Patrizia Paoletti Tangheroni insieme al suo successore Pierpaolo Magnani

Paoletti Tangheroni lascia dopo due mandati, nel cda confermati Carugini e Micheletti

09 luglio 2024
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PISA. È Pierpaolo Magnani (quota Lega) il nuovo presidente della Fondazione Teatro di Pisa. Succede a Patrizia Paoletti Tangheroni, che ha ricoperto questo ruolo per due mandati consecutivi (dal 2018 al 2024) e non ha accettato la riconferma per motivi personali. Magnani torna quindi sulla scena cittadina con un ruolo di primo piano, ma non senza polemiche.

Alla fine del 2019 era stato chiamato a ricoprire il ruolo di assessore alla cultura nella giunta Conti. E sempre al fianco di Michele Conti si era presentato alle amministrative dello scorso anno con una sua lista, “Pisa Punto Zero”, non riuscendo però a centrare l’obiettivo ed essere eletto in consiglio comunale. La designazione di Magnani è avvenuta nella giornata di ieri, lunedì 8 luglio. L’atto, come prevede lo statuto del Teatro Verdi, è competenza esclusiva del sindaco.

Il consiglio d’amministrazione

Nuovo presidente quindi, ma anche nuovo consiglio di amministrazione per la Fondazione Teatro di Pisa con due conferme e due new entry. Rimangono al loro posto nel cda Alessandro Carugini, musicologo pisano ed esperto di marketing, comunicazione e risorse umane, e l’avvocata Sara Micheletti, mentre entrano per la prima volta il giornalista, pianista ed esperto di musica Doady Giugliano e la commercialista Susanna Ferulli.

Le polemiche

Il nome di Magnani come successore di Paoletti Tangheroni circolava in città da alcune settimane e su questo scenario era scoppiata più di una polemica. «Tutto si gioca nelle stanze del sindaco e negli equilibri tra i partiti che lo hanno sostenuto alle elezioni», aveva attaccato Una città in comune. «Servirebbe chiarezza per capire se Conti intenda confermare Tangheroni o se, magari per compensare insoddisfatti e delusi per l’esito delle ultime comunali, intenda scegliere altre figure, come ad esempio Magnani o altri». Si era fatta sentire anche la Cgil descrivendo un «Teatro Verdi sotto attacco costante dalla politica per interessi politici e personali ingiustificabili, e dannosi culturalmente e con un’inutile ed evitabile dispersione di soldi e di opportunità».

Ma anche dentro la maggioranza di Palazzo Gambacorti erano state evidenziate perlomeno perplessità, come nel caso del segretario provinciale di Forza Italia, Matteo Chimenti, che aveva detto: «La scelta del presidente della Fondazione Teatro Verdi deve essere condivisa. Sono circolati nomi che apprendiamo purtroppo solo dalla stampa, ma la competenza dovrà dettare la scelta».

I motivi

Nel frattempo, la prima svolta era arrivata direttamente da Paoletti Tangheroni che domenica scorsa, in un’intervista al Tirreno, ha spiegato le motivazioni, peraltro già da tempo portate a conoscenza del sindaco, che l’hanno indotta a non continuare nel suo percorso. «Dopo sei anni di presidenza – aveva spiegato – voglio stare più vicina a mia figlia e a mio nipote che vivono a Roma. Quindi spesso mi troverò ad andare nella capitale perché mia figlia in questo momento ha bisogno di una mano e credo sia giusto dargliela. Lei sta portando avanti una bella carriera lavorativa e ha bisogno di quella tranquillità che spetta a tutte le mamme che si dividono tra famiglia e professione. E sono felice di fare questo passo, nella consapevolezza che due mandati sono sufficienti per caratterizzare un ente».

Chi è

Chiuso un capitolo, ora per il Teatro Verdi se ne apre un altro sotto la guida di Magnani. 59 anni, pisano, impiegato nell’Unità di Vigilanza della Filiale di Livorno della Banca d’Italia, ha conseguito all’Università di Pisa due lauree: una in Economia e Commercio e l’altra in Lettere, con indirizzo cinema musica teatro. Durante gli anni universitari, ha iniziato anche un percorso artistico che lo ha portato a interessarsi soprattutto di danza. Nella compagnia “Effetto Parallelo” ha ricoperto il ruolo di responsabile del settore video. Successivamente si è avvicinato al settore delle videoproduzioni realizzando numerosi cortometraggi e partecipando a concorsi internazionali. Impegno che porta avanti anche ora.

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