Marina di Pisa, che la diga abbia inizio: «Ma piazza Viviani va rifatta»
Parte l’intervento finanziato dalla Regione per mettere in sicurezza il lungomare. Il presidente Giani attacca il sindaco: «Ha cementificato troppo, così non va»
MARINA DI PISA. La prima motonave, con il suo carico di 2.500 tonnellate di massi estratti dalle cave di Campiglia, è arrivata venerdì pomeriggio e ieri mattina è entrata in azione. A bordo una motrice con un lunghissimo braccio: raccoglie le pietre caricate sull’enorme chiatta e li posiziona sulla scogliera di fronte. È quella che i tecnici hanno contrassegnato con il numero 2, la diga emersa proprio di fronte al Bagno Gorgona e a piazza Viviani, quasi sbaragliata dalle violentissime mareggiate d’inizio novembre e dicembre. «Cominciamo da questa perché è quella su cui gli ultimi eventi meteo hanno lasciato i segni maggiori: i buchi e le falle sono visibili anche a occhio nudo, dobbiamo prima di tutto tapparli e poi alzarla ancora», spiega il presidente della Regione Eugenio Giani, che ieri mattina alle 9 era già sul lungomare di Marina di Pisa a controllare l’avvio dell’intervento. «Questa è solo la prima motonave: ne arriveranno altre sei e posizioneremo oltre 15mila tonnellate di massi – racconta–: prima qui e poi ci sposteremo alla scogliera numero 4».
È quella sommersa subito accanto a piazza delle Baleari, di fronte alla prima sezione delle spiagge di ghiaia, quella che non riesce a funzionare, causando la fuoriuscita di acqua e sassi, perché non è mai stata completata secondo le indicazioni del progetto originario. «Quanto durerà l’intervento? Non saprei dire: direi alcuni giorni, ma andremo avanti a oltranza fino a che non avremo finito. È un lavoro importante dato che, in somma urgenza, investiremo circa 1,4 milioni di euro, ma necessario per attenuare grandemente i rischi, in caso di altre mareggiate violente, almeno sino alla fine dell’inverno».
Dopo, infatti, dovrebbe partire il progetto di messa in sicurezza dei tratti più critici del lungomare di Marina di Pisa. «Vogliamo completare tutto nel 2024 – ribadisce Giani –: abbiamo già messo a disposizione i 100mila euro che servono per aggiornare e approfondire gli studi già fatti dal professor Cappietti e dal gruppo di lavoro dell’Università di Firenze, fondamentali per capire se le soluzioni ipotizzate nei rapporti che ci hanno già consegnato sono efficaci anche per fronteggiare mareggiate come quelle d’inizio novembre e dicembre. Dopodiché si tratta di definire il progetto d’intervento e aprire il cantiere». Si stima che occorreranno circa 5 milioni: «Li abbiamo già stanziati con apposita delibera di giunta – dice –. Dal 21 dicembre, quando in consiglio approveremo il bilancio 2024, saranno anche effettivamente a disposizione». Il governatore snocciola numeri e cifre, ha studiato l’intervento nei dettagli per spiegarlo ai cittadini che, durante i sopralluoghi nei giorni subito successivi alle recenti mareggiate, non gli avevano risparmiato critiche. Invero non lo aveva fatto nemmeno il sindaco di Pisa, Michele Conti. Nei cui confronti, ieri, Giani ha riaperto la polemica. Su almeno due fronti. Punto primo: il cantiere per la realizzazione della nuova piazza Viviani. «È sbagliato e l’amministrazione comunale lo deve rivedere – dice il presidente –: hanno realizzato una specie di collinetta con il risultato che, quando l’acqua arriva dal mare, viene automaticamente spinta nelle strade circostanti e poi hanno cementificato davvero troppo: se ci fosse più terreno, anche coltivato a giardino, l’acqua potrebbe venire, almeno in parte, riassorbita».
Punto secondo: la competenza rispetto allo svolgimento dei lavori iniziati ieri in somma urgenza. «Li facciamo noi perché quando ci sono emergenze, e questa senz’altro lo è, il rimpallo di responsabilità è la cosa peggiore che si possa fare, ma faccio presente che qui è demanio marittimo e, dunque, le manutenzioni sono responsabilità del Comune».
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