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Pisa, prima il tentativo di violenza in auto e poi l’aggressione ai carabinieri

Pisa, prima il tentativo di violenza in auto e poi l’aggressione ai carabinieri

Imprenditore a processo dopo la denuncia della ex con cui si era appartato

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PISA. Una relazione turbolenta che in una notte del 2019 si concluse con l’arresto di chi, secondo l’accusa, non si ostinava a una storia che non aveva futuro.

Dopo aver portato la donna in una cava ad Agnano, l’uomo, un piccolo imprenditore albanese di 44 anni (omettiamo le generalità per tutelare la parte civile, ndr) , avrebbe cercato di abusare di lei in auto. Una serie di messaggi inviati a un amico servirono a interrompere quello che per la Procura fu un tentativo di stupro.

Accusato di tentata violenza sessuale e resistenza e violenza a pubblico ufficiale, il 44enne è giudizio davanti al terzo collegio del Tribunale (presidente Zucconi, a latere Dini e Vatrano). Sostiene l’accusa il pm Giancarlo Dominijanni.

La donna, residente a Pisa, si è costituita parte civile con l’avvocato Beatrice Vestri, mentre l’imputato è difeso dal legale Andrea Callaioli. Ieri mattina è stato sentito un testimone con cui la donna aveva avuto una breve relazione. È l’uomo che riceve gli sms di aiuto. E che verrà colpito dall’albanese quando arriva nel piazzale di una cava ad Agnano dove si trovava la coppia.

«Mi mandò dei messaggi chiedendomi aiuto – ha ricordato il teste che in alcuni passaggi è stato sollecitato a ricordare meglio su diversi passaggi verbalizzati all’epoca dell’arresto del 44enne – . In un secondo sms c’era scritto “vieni”. Mi inviò anche la localizzazione. Girai parecchio per trovare il posto. Poi vidi un cancello semiaperto e due fanali accesi. Entrai e mi venne incontro una persona che poi riconobbi essere un conoscente della mia amica. Mi sembrava alterato, forse aveva bevuto. Mi sferrò un pugno, e poi un secondo e un terzo mentre tornavo alla mia auto. Per difendermi gli spruzzai in faccia lo spray urticante. Io salii in macchina e guidai fino a Lucca. Nel frattempo chiamai i carabinieri e dopo aver concordato un punto di incontro tornammo sul posto. Al resto ci pensarono loro». Dopo l’amica della donna sono stati sentiti anche i due carabinieri del nucleo radiomobile intervenuti sull’emergenza e che bloccarono a fatica l’albanese.l

Pietro Barghigiani

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