Il Tirreno

Salute e medicina

Chirurgia estetica e plastica in casa, così si giustifica il medico: le anestesie, le autorizzazioni e la questione dei pranzi


	Il medico apuano e la guardia di finanza
Il medico apuano e la guardia di finanza

Il dottor Cardillo di Montignoso è stato arrestato per le operazioni ai pazienti in casa, senza lo specialista e in condizioni igienico-sanitarie carenti

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MASSA. Un interrogatorio fiume di quasi tre ore, durante il quale, a quanto emerge, il dottor Francesco Cardillo, in carcere da lunedì, ha risposto punto per punto a tutte le contestazioni della pubblica accusa; l’inchiesta, lo ricordiamo è condotta dalla pm Clarissa Berno, mentre il gip davanti al quale si è tenuto l’interrogatorio di garanzia è stata la dottoressa Marta Baldasseroni. Il dottor Cardillo è assistito dagli avvocati David Giovanni Cappetta ed Enzo Frediani.

Le accuse: troppe sedazioni, la truffa per il pranzo e il peculato

In sostanza la procura, alla luce delle indagini condotte dalla Guardia di finanza, contesta il reato di esercizio abusivo della professione medica riferito solo alla specializzazione di anestesista, perché ovviamente nessuno mette in dubbio che il dottor Cardillo sia un medico capace, impegnato nel pronto soccorso e con l’abilitazione relativa alla medicina estetica; il riferimento alla specializzazione di anestesista riguarda le presunte sedazioni che avrebbe messo in atto superando, secondo la procura, il limite consentito ad un medico senza quel titolo. Gli si addebita poi il peculato, relativo ad alcuni farmaci Asl rinvenuti nel suo ambulatorio, oltre alla truffa per aver lasciato il punto di primo soccorso per andare a pranzo durante l’orario di lavoro; oltre agli abbrucciamenti di materiale. È emerso fra l’altro che al momento, nel fascicolo, non ci sono denunce penali relative a presunte lesioni, da parte di pazienti.

Le spiegazioni sulla mensa

Su ogni punto, come detto, avrebbe risposto in modo esauriente. Rispetto ai pranzi all’esterno della Pubblica Assistenza Croce Bianca, avrebbe riferito fra l’altro che a fronte di turni che potevano prolungarsi a lungo, all’interno non vi era una mensa, e che fra l’altro spesso si trovavano a pranzo insieme lui e i colleghi, pronti a ripartire subito in caso di emergenza; come fa notare la difesa, subito dopo che è emersa la contestazione, al primo soccorso aullese è stata introdotta la mensa.

Il problema della sedazione

Una cosa è certa, come è stato sottolineato: il dottor Cardillo aveva moltissimi clienti, e non risultano denunce. Ha realizzato un regolare ambulatorio, ha depositato la scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), insomma, avrebbe agito alla luce del sole. Uno dei punti chiave dell’indagine preliminare sarà quello di determinare il confine tra sedazione possibile da parte di un medico non anestesista e quella per la quale è necessaria la specializzazione o la presenza di un anestesista; non è escluso che ci saranno delle perizie. Sembra di capire che secondo la difesa, per filler, o piccole iniezioni botuliniche come quelle abitualmente eseguite, le competenze del dottor Cardillo fossero ampiamente sufficienti e dimostrate.

La richiesta di domiciliari

Una partita che si preannuncia complessa, con il dottor Cardillo che ci tiene a difendere la propria professionalità, a tutto campo, e lo ha fatto anche davanti ai magistrati. A quanto emerge, la difesa avrebbe presentato la richiesta di domiciliari, con braccialetto elettronico, la risposta è attesa in questi giorni.

Ricordiamo che l’inchiesta è partita da una segnalazione dell’ufficio per i procedimenti disciplinari dell’Asl Toscana nord ovest. Una segnalazione alla Procura relativa ad alcune assenze ritenute ingiustificate sul lavoro e a un paio di episodi in cui il dottor Francesco Cardillo, in servizio convenzionato con l’azienda sanitaria nei punti di emergenza territoriali in Lunigiana, avrebbe utilizzato in maniera impropria l’automedica, appunto per mangiare come emerso. E sarebbero stati segnalati ammanchi di farmaci di proprietà ospedaliera. A maggio 2024 poi la guardia di finanza di Massa-Carrara si presenta alla porta dell’abitazione del medico montignosino, nella perquisizione domiciliare viene scoperto l’ambulatorio allestito da Cardillo dentro casa, per il quale viene subito presentato l’iter di regolarizzazione. A seguire, il sequestro del cellulare e il vaglio sulla posizione della compagna, che le avrebbe fatto da assistente senza l’adeguata abilitazione per pratiche sanitarie.  

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