Esposito Olimpiadi di casa
Il piombinese è volato in Francia da ct del team olandese di windsurf Quarta avventura a cinque cerchi: la prima da atleta, poi tre da coach
CECINA. Federico Esposito è alla sua quarta Olimpiade. A quella di Londra 2012 vissuta come atleta ne sono seguite altre tre in qualità di commissario tecnico: nel 2016 a Rio con la nazionale Seychelles, nel 2021 a Tokio con la Spagna mentre quest’anno è presente a Parigi come coach della nazionale maschile olandese di windsurf.
Una grande emozione che si rinnova per il ragazzo d’oro piombinese cresciuto a pane e tavole da surf ed abituato a lottare con tenacia per ottenere grandi risultati.
Proprio come quelli che spera di raggiungere a Parigi, anzi nella baia di Marsiglia – dove si svolgono le gare di questa disciplina – con il suo atleta Luuc Van Opzeeland che sta affrontando molto bene questa Olimpiade. Nel windsurf è possibile portare solo un atleta per nazione ed è il 25enne olandese a rappresentare la propria sotto l’egida di Federico Esposito. Dopo una falsa partenza l’atleta è riuscito a recuperare alla grande balzando, alla fine del terzo giorno di navigazione, in testa alla classifica.
«Dopo un primo giorno privo di vento in cui non è stato possibile regatare – dice Esposito – il secondo siamo riusciti a portare a casa una prova e il terzo giorno addirittura cinque. Alla fine della settimana viene fatta la sommatoria di tutte le gare in base alla quale i primi dieci possono accedere alla finale di oggi. Da allenatore devo dire che le cose stanno andando bene – prosegue – abbiamo fatto un buon lavoro durante tutto il periodo invernale, inoltre Van Opzeeland vanta un palmares piuttosto importante: nel 2023 ha vinto il mondiale, quest’anno si è classificato terzo e attualmente è primo nella classifica generale a Parigi 2024. Oltretutto si tratta di un grande fan dell’Italia, Paese che conosce benissimo avendo vissuto per un certo periodo a Firenze».
Ma come vive Esposito il passaggio da atleta a preparatore tecnico, specie di fronte ad una competizione come i Giochi Olimpici?
«Ovviamente manca il fatto di sperimentare su me stesso emozioni intense come questa – spiega- anche perché alcuni atleti della mia età ancora partecipano alle Olimpiadi mentre io a 38 anni sono uno dei coach più giovani in assoluto. Tuttavia, ho realizzato che la responsabilità che si cela dietro il lavoro di un preparatore sia qualcosa di inspiegabile e che può fare la differenza nella conquista dell’ambita medaglia da parte di un atleta. Quando arrivano i risultati – continua – sono consapevole che anche a me va una parte del merito poiché sono riuscito a trasferire la mia esperienza a beneficio di un’altra persona, ed è una grande soddisfazione».
Allenatore sì, ma non per questo disinteressato a gareggiare in prima persona, Esposito sta infatti preparandosi per alcune competizioni di Sup, disciplina di cui è allenatore della nazionale italiana. «A fine estate – chiosa – parteciperò alla tappa di coppa Italia e di Coppa del mondo di wing foil, oltre a qualche tappa di coppa Europa e coppa Italia di Sup».