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Elba, stop alle tariffe agevolate sui traghetti per i docenti: «Trattati come turisti»

Elba, stop alle tariffe agevolate sui traghetti per i docenti: «Trattati come turisti»

Niente sconti per chi ha l’auto, ma molti insegnanti devono raggiungere plessi fuori dai centri urbani o fanno avanti e indietro

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PORTOFERRAIO.«È inaccettabile che ad essere tagliati fuori siano soltanto gli operatori della scuola, che svolgono comunque un servizio pubblico per la comunità». Grazia Romano è la coordinatrice provinciale del sindacato Gilda degli insegnanti della provincia di Livorno e dice che non si può restare in silenzio di fronte alla decisione, da parte della compagnia di navigazione Moby, di non garantire a docenti e personale Ata che prestano servizio all’isola d’Elba una tariffa agevolata per il l’imbarco della propria auto. «Si tratta di circa 300-400 persone che quasi ogni giorno viaggiano per lavoro», sottolinea la sindacalista. Va precisato, però, che le tariffe restano comunque agevolate (per intenderci come quelle in vigore per i residenti dell’isola) per chi viaggi senza macchina sia sui traghetti Toremar sia Moby.

I fatti

Tutto inizia con la decisione di Moby di non concedere più, a partire dal 1° gennaio di quest’anno, le agevolazioni tariffarie a docenti e personale Ata (collaboratori scolastici, amministrativi e tecnici) per chi decida di traghettare la macchina dal continente all’isola. E ora scoppia la protesta. Sì, perché secondo quanto spiegato dalla Gilda degli insegnanti, molti istituti scolastici hanno plessi che si trovano fuori da Portoferraio, spesso in zone dove i mezzi pubblici non arrivano o comunque ne arrivano pochi. Senza considerare – prosegue il sindacato – che ci sono casi di insegnanti che svolgono servizio un solo giorno a settimana e che dunque traghettano la macchina due volte in un giorno per raggiungere il luogo di lavoro e poi rientrare a casa la sera. E c’è anche chi – sottolinea Romano – risiede in altre località ma dal momento che lavora sull’isola durante la settimana lavorativa vive all’Elba per svolgere il proprio servizio e rientrare durante il fine settimana nella propria città di residenza, utilizzando settimanalmente il servizio di collegamento marittimo, imbarcandosi con la propria auto».

«Trattati come turisti»

Per il sindacato è difficile da digerire il fatto che ora non sia più in vigore la convenzione con Moby riservata ai docenti e al personale della scuola fuori sede in servizio nei plessi scolastici dei comuni elbani che, fino al 31 dicembre dello scorso anno, garantiva un trattamento economico equiparato a quello dei residenti sull’isola per chi dovesse traghettare la macchina. «Mentre tutte le altre categorie, come ad esempio il personale delle forze dell’ordine, i medici e gli infermieri, continuano ad avvalersi della tariffa agevolata – sottolinea la coordinatrice Romano – . Una differenza di trattamento che svaluta, ancora una volta, la figura degli insegnanti. Anche per questo, la Gilda degli insegnanti, che da sempre è attiva per il riconoscimento e al tutela dei diritti dei docenti, si adopererà per colmare questa ingiustizia».

La replica

Ma secondo quanto spiegato da Matteo Savelli, amministratore delegato di Toremar, che gestirà anche per il 2025 i collegamenti marittimi a garanzia della continuità territoriale con l’arcipelago toscano, «la convenzione (tariffa residenti per passeggero e veicolo, ndr) era di Moby e non è mai stata di Toremar. In ogni caso sia con Moby che con Toremar il passeggero pendolare può usufruire dell’abbonamento (senza auto): dunque non è cambiato assolutamente niente».
 

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