Il Tirreno

Vertenza acciaio

Sindacati, appello al prefetto sulla vicenda Jsw e Metinvest

di Manolo Morandini
Sindacati, appello al prefetto sulla vicenda Jsw e Metinvest<br type="_moz" />

«Le mancate scelte rischiano di metterci su un piano sociale inclinato». Le segreterie annunciano un presidio alla sede del Mimit a Roma

16 ottobre 2024
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PIOMBINO. Il tempo nell’infinita vertenza del polo siderurgico di Piombino rischia di inghiottire le speranze di rilancio. Niente da fare. Chi si aspetta la buona notizia della firma dell’intesa sulla ripartizione delle aree tra Jsw Steel e Metinvest – Danieli deve darsi pace. Ancora non ci siamo. Ed è solo un primo passo. Al di là dei continui annunci la realtà è quella di un prolungato e pericoloso stallo. Per quanto tempo i riflettori di Metinvest-Danieli continueranno a essere puntati su Piombino? La preoccupazione delle segreterie sindacali è altissima. Al punto che i segretari provinciali Fim, Fiom e Uilm hanno preso carta e penna e scritto al Prefetto di Livorno, Giancarlo Dionisi, a cui chiedono un incontro per rappresentare tutte le loro preoccupazioni «circa le sorti dello stabilimento siderurgico Piombinese e le società ad esso collegate facenti parte del gruppo JSW Steel Italy», si legge nella missiva.

I rappresentanti sindacali vanno dritti al punto dell’infinita vertenza. «Siamo impegnati affinché si superi la situazione di “stallo” che si è determinata per la cessione delle aree da parte della multinazionale indiana al gruppo Italo Ucraino Danieli-Metinvest – sostengono –. Cessione essenziale all’avvio dell’investimento e rilancio del polo siderurgico industriale Piombinese. Il rischio che vediamo oggi è che si passi dall’attuale situazione di stallo a un piano sociale inclinato in cui mancate decisioni e le scelte inaccettabili mettano in discussione sia la risalita produttiva di un settore strategico per il nostro Paese, quale la fornitura di materiale rotabile per Rfi, sia le prospettive di reindustrializzazione per la produzione di laminati piani di cui l’Italia è importatrice netta ed infine, non per importanza, la progressiva ricollocazione degli oltre 1.500 dipendenti».

Le segreterie provinciali Fim-Fiom-Uilm «in questi 15 giorni hanno sollecitato le istituzioni locali e le forze politiche che le sostengono ad alzare il livello di protagonismo e decisioni governative nell’interesse di questo territorio e del Paese nell’ambito del redigendo Piano della siderurgia nazionale». E ricordano al Prefetto Dionisi che le segreterie territoriali dei metalmeccanici e le rappresentanze dei lavoratori riunite in assemblea «hanno avviato una fase di stato di agitazione che porterà inevitabilmente a una autoconvocazione in presidio presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy con data ancora da definire». Da qui la richiesta di un incontro con i segretari provinciali e una delegazione ristretta di Rsu degli stabilimenti «indicativamente tre per sigla sindacale per esporle personalmente la situazione e per contare su un suo autorevole intervento presso il ministero per il Lavoro che ne dovrà conseguire».

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