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Porto Azzurro, aggrediti a pugni gli agenti: in quattro al pronto soccorso

Porto Azzurro, aggrediti a pugni gli agenti: in quattro al pronto soccorso

Un detenuto non voleva rientrare nella camera di pernottamento al termine dell’orario dei passeggi

22 settembre 2024
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PORTO AZZURRO. Disordini in carcere e quattro agenti della polizia finiti al pronto soccorso. È il bilancio di quanto accaduto nelle prime ore di ieri mattina a Porto azzurro. È il sindacato della polizia penitenziaria Uil Pa a ricostruire il fatto, in una nota inviata ieri con la quale si denuncia la «grave situazione che si vive nel carcere elbano».

L’aggressione

«Un ispettore e tre agenti di Polizia penitenziaria sono finiti all’ospedale – raccontano dalla segreteria provinciale della Uil Pa polizia penitenziaria di Livorno -. Dalle prime notizie abbiamo saputo che un detenuto al termine dell’orario dei passeggi non ha voluto fare rientro nella camera di pernottamento e opponendosi all’invito dell’agente che lo sorvegliava, è arrivato addirittura a sferrargli un pugno in pieno viso.

L’intervento dei colleghi

Dopo l’allarme, sono intervenuti altri tre colleghi, un ispettore e due agenti, per soccorrere il malcapitato e mettere fine alla violenza, ma, improvvisamente, è nata una colluttazione in cui hanno avuto la peggio gli uomini in divisa, che sono stati accompagnati al pronto soccorso dell’ospedale di Portoferraio per ricevere le cure necessarie». Per Uil Pa la situazione «non è più tollerabile – denuncia il sindacato - personale aggredito continuamente, detenuti sempre più violenti e problematici, scarsa presenza di agenti, per la perenne carenza di personale, mentre il Provveditorato Regionale Toscana e Umbria continua ad assegnare persone private della libertà non idonee alle caratteristiche del penitenziario insulare che, da direttive del Ministero della Giustizia, dovrebbe ospitare detenuti con pene superiori a cinque anni e sane di mente. Non riusciamo a spiegarci, in nessun modo, perché da un lato il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria chiede alla casa di reclusione “Pasquale De Santis” di assicurare le iniziative volte alla rieducazione e reinserimento sociale dei detenuti e dall’altro il livello immediatamente inferiore, cioè quello regionale, è negligente. È inutile riempirsi la bocca – sottolinea la UIL – di rieducazione e reinserimento o farne propaganda farlocca quando anche all’interno degli istituti di pena si continua a delinquere». A due dei quattro agenti finiti al pronto soccorso è stata prescritta una prognosi di dieci giorni.

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