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Lavoro

Crisi dell’indotto Magona, dipendenti licenziati alla Csl: le lettere arrivate nel giorno dell’incontro sindacati-Regione

di Gabriele Buffoni
Crisi dell’indotto Magona, dipendenti licenziati alla Csl: le lettere arrivate nel giorno dell’incontro sindacati-Regione

L’azienda fa parte del consorzio PuliCoil e si occupa di servizi di logistica di supporto per la Liberty Magona. La Filt Cgil aveva lanciato l’allarme soltanto pochi giorni fa

10 settembre 2024
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PIOMBINO. L’azienda non ce l’ha fatta più. Resistere ancora un giorno, un’altra settimana, alla fine è diventato insostenibile. E così ieri mattina ai sette dipendenti della Csl (Centro Servizi Logistici) di Piombino sono arrivate le tanto temute lettere di licenziamento. Che hanno concretizzato, mettendolo nero su bianco, uno scenario di crisi dirompente per il quale solo pochi giorni fa la Filt Cgil aveva lanciato l’allarme rosso. «Serve una soluzione urgente e straordinaria per le ditte dell’indotto Magona» avevano tuonato dal sindacato i rappresentanti dei lavoratori. Ma i tempi della burocrazia e delle pubbliche amministrazioni, per quanto si sia cercato di spingere sull’acceleratore, non sono stati sufficientemente stretti per evitare l’esito più drastico alla Csl, impresa del consorzio PuliCoil che si occupa di logistica di supporto (in particolare sballaggio e preparazione dei rotoli di coil) per conto della multinazionale Liberty Magona.

L’incontro in Regione

A dare la sensazione di una ricerca spasmodica – e fuori tempo massimo – di una soluzione tanto praticabile quanto disperata c’è un fatto: l’invio delle lettere di licenziamento alla Csl è avvenuto proprio nel giorno in cui la Filt Cgil e i rappresentanti dei lavoratori si sono seduti al tavolo con l’unità di crisi del lavoro della Regione Toscana. Un incontro importante, reso possibile anche grazie alla collaborazione del sindacato con i colleghi della Fiom, e nel quale «la Regione ha confermato il proprio impegno – riferisce il segretario provinciale della Filt Cgil Giuseppe Gucciardo – nel voler approfondire il dialogo con Magona, rendendosi disponibile a esplorare la situazione in maniera più approfondita per tentare di tenere vivo a ogni costo l’indotto piombinese». Intenzioni eccellenti, ma per ora reali solo sulla carta.

L’effetto domino

Il rischio è che «quanto accaduto alla Csl presto possa avvenire anche in altre aziende dell’indotto – commenta Gucciardo – perché se è pur vero che qualcuna ha ancora un minimo margine, presto o tardi si troveranno tutte nella situazione in cui si è trovata questa ditta. Senza più ammortizzatori sociali a cui accedere, senza più commesse e quindi lavoro per i propri dipendenti, costretti a restare a casa, e quindi di fronte alla scelta di licenziare».

Lo scenario attuale

Adesso per i sette lavoratori della Csl si apre un brevissimo periodo di limbo: l’azienda ha infatti 14 giorni per ritirare i licenziamenti. Ma attualmente la situazione sembra senza via d’uscita. Il consorzio PuliCoil, contattato dal Tirreno, ha preferito non rilasciare per il momento dichiarazioni sulla vicenda.

«Sebbene le poche commesse non siano state sufficienti per la Csl per evitare i licenziamenti, Magona ha comunque bisogno di questo servizio di logistica interno – commenta il segretario provinciale della Filt Cgil – per cui in assenza di questa impresa dovrà trovare un modo per risolvere il problema. Magari svolgendolo senza appaltarlo. Per questo – conclude Gucciardo – chiediamo a Magona fin da oggi di assorbire questi lavoratori che si trovano senza più un impiego, coinvolgendoli negli ammortizzatori sociali che ha a disposizione. Nella speranza di trovare una soluzione».  

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