Il Tirreno

Il caso

Carrara, venti di tempesta sul porto: si è dimesso il presidente, le ipotesi sui motivi

di Giovanna Mezzana

	Il porto di Carrara
Il porto di Carrara

L’addio di Mario Sommariva, Presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure orientale, a tre mesi dalla naturale scadenza. Sindacati preoccupati per il battezzando Piano di ampliamento dello scalo

17 settembre 2024
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CARRARA. C’è bufera sul fronte del porto. Mario Sommariva, presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure orientale – cioè l’authority che soprintende alla gestione degli scali apuano e spezzino – ha dato le dimissioni. Inaspettatamente. E a circa tre mesi dalla scadenza naturale del suo incarico che, fino ad ora, non si era escluso potesse essere rinnovato per un secondo mandato: questo al netto delle aspettative personali – lecite – e delle voci su di esse che indicavano Sommariva “proteso” verso Genova. È mistero sui motivi della decisione.

Il punto

Le dimissioni – «sorprendenti» – portano con sé un effetto non trascurabile per il sistema economico della provincia apuana: Sommariva è l’uomo del futuribile Piano regolatore del porto di Marina di Carrara, che dovrebbe sostituire quello datato (addirittura) 1981; parliamo di quell’elaborato complesso che disegna l’assetto, delimita l’ambito dello scalo marinello, e che ha in seno la mappa dello sviluppo futuro del porto apuano e che innesca un sistema di aspettative “di peso” per il futuro non solo dell’infrastruttura ma anche della Zona industriale dove i posti di lavoro che-si-contano sono assicurati da quei colossi che hanno scelto Massa-Carrara per la presenza del porto e per i margini di sviluppo di esso: basti dire Baker Hughes, il gigante Usa dei servizi petroliferi che trasporta moduli per l’oro nero in tutto il mondo.

La comunicazione

È la mattina di ieri quando il presidente dell’Authority del porto invia un’email ai membri del Comitato di gestione e dell’Organismo di partenariato in cui annuncia di aver trasmesso le sue dimissioni al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini; contestualmente, Sommariva invia una email ai dipendenti delle due sedi di Marina e della Spezia, annunciando la notizia delle sue dimissioni. «Incredibile» è il commento unanime.

L’uomo del fare

Pragmatico, istituzionalmente corretto, collaborativo, dialogante – salvo un qui pro quo ancora irrisolto con la Cisl apuana, relativo alla pianta organica dei dipendenti, che si può però “rintuzzare” nel consolidato gioco delle parti e tra controparti – Sommariva è l’uomo che ha “regalato” ai carraresi una Passeggiata del Molo tutta nuova, inaugurata – ad agosto – persino prima dello scadere delle previste tempistiche di cantiere. È l’uomo che ha avviato il processo di revisione del Piano regolatore portuale – al cui progetto il consiglio comunale di Carrara diede un sì bipartisan – e ha spinto esso a un passo dall’approvazione: manca solo il nulla osta del Consiglio superiore dei lavori pubblici, atteso per ottobre/novembre, tant’è che Sommariva è sempre stato ottimista sul nulla osta definitivo al Piano entro il 31 dicembre, cioè quando sarebbe scaduto il suo mandato. Merito dell’Autorità portuale – anche se non piace agli automobilisti – è anche l’avvio dei cantieri per la rivoluzione della viabilità del lungomare di Marina. Va da sé che a Carrara le sue dimissioni di sbigottiscono. «Sono un fulmine a ciel sereno – commenta il segretario generale della Cgil apuana Nicola Del Vecchio – e ci mettono in allarme: siamo in dirittura d’arrivo per l’approvazione del Piano regolatore, e adesso si andrà incontro alla nomina di un commissario». «La notizia delle dimissioni di Sommariva giunge inaspettata – sono le parole del segretario generale della Cisl apuana Andrea Figaia – A noi interessa che il percorso della approvazione del Piano regolatore vada avanti. In questa fase sarà utile che la regione Toscana stia accanto al porto più di prima». Resta confermato l’incontro di oggi del presidente dell’Autorità portuale con Cgil, Cisl e Uil: le sue dimissioni hanno effetto dal 1° ottobre.

La dichiarazione

Nel frattempo ieri Sommariva qualcosa ha detto (a Telenord): «La scelta non è legata all’eventualità di diventare il presidente del porto di Genova – ha liberato il campo da equivoci – Non ho presentato la mia candidatura per Palazzo San Giorgio». «Non ci sono state tensioni con nessuno – ha aggiunto – ho solo fatto alcune considerazioni personali legate alle mie prospettive future».

Le ipotesi

Le sue dichiarazioni non svelano l’arcano. Ecco perché si fanno strada le ipotesi sul perché “lasci”. C’è chi dice che qualcosa sia andato storto – a livello romano – su quelle che potevano essere, appunto, le «prospettive future» che un uomo col suo profilo può avere. Ma è un Twitter, dell’ex ministro Pd, spezzino, Andrea Orlando – a cui si dice che Sommariva sia “vicino” – candidato dal centrosinistra alle elezioni regionali liguri di fine ottobre con il mandato di riconquistare la Liguria-del dopo Giovanni Toti, che fa venire un lampo: forse la Toscana nord non c’entra nulla. «Le dimissioni di Sommariva – scrive Orlando – dimostrano che il Sistema portuale ligure sta andando in pezzi: sono stati blanditi gli incapaci e sono state osteggiate le persone competenti: questo è il modello Liguria». Ed è forse nella Liguria-in cui si vota tra poco che bisogna cercare la spiegazione. Nel mezzo però c’è finita la terra apuana e le sue prospettive di crescita. 
 

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