Autovelox sul viale, denuncia al sindaco di Piombino: i motivi della battaglia legale
Querelati da AltVelox anche l’assessore, l’ex prefetto e l’ex comandante della municipale Ferrari: «Tra regolarità di un apparecchio ed eventuali responsabilità penali c’è un abisso»
PIOMBINO. Denunciati in blocco il sindaco di Piombino Francesco Ferrari, l’assessore alla polizia municipale Vittorio Ceccarelli, l’ex comandante della municipale Angela Galeazzi e l’ex prefetto di Livorno Paolo D’Attilio. A presentare ieri mattina (mercoledì 31) la querela alla stazione dei carabinieri di Sedico, in Veneto, è stato lo stesso presidente dell’associazione Tutela utenti della strada-AltVelox Gianantonio Sottile Cervini. Ben 19 pagine e 13 allegati presentati ai militari per contestare una serie di reati che, questo il parere dell’associazione, sarebbero stati commessi proprio relativamente alla vicenda dell’autovelox installato lungo viale Unità d’Italia, all’ingresso della città: secondo quanto riportato nella denuncia, si parla di omissione d’atti d’ufficio, frode processuale, falsità materiale e ideologica in atti pubblici e truffa.
Un nuovo terremoto quindi rischia di abbattersi sulla città, ancora una volta legato al rilevatore di velocità che ha generato polemiche a non finire fin dalla sua messa in attività, prima dell’estate dello scorso anno (periodo nel quale, in soli tre mesi, l’apparecchio produsse una quantitativo notevole di multe con una media di 115 sanzioni al giorno).
Se in un primo momento a finire nel mirino di AltVelox era stata la posizione gps dell’apparecchio rilevatore presente nel documento autorizzativo del prefetto di Livorno – risultata sbagliata e corretta solo a dicembre 2023, con l’annullamento di quelle multe per le quali era stato fatto ricorso: le altre, pagate pur nell’inconsapevolezza dell’errore burocratico, non sono state annullate nonostante le pressioni da parte dell’associazione – adesso il gruppo a tutela degli utenti della strada sta proseguendo la sua battaglia sul fronte legale.
E dopo aver presentato a marzo un esposto alla Corte dei Conti adesso l’associazione si è mossa con una querela anche sotto il profilo penale perché «il Comune di Piombino sta perseverando in un uso improprio di quell’autovelox – dichiara il presidente Sottile Cervini – nei verbali emessi a firma dell’ex dirigente della polizia municipale non è infatti mai stato dichiarato che il rilevatore elettronico utilizzato risulta privo di decreto di omologazione, come d’altronde ne sono privi praticamente tutti i rilevatori di velocità in Italia: è solo dotato di una determina dirigenziale di approvazione rilasciata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ma questo secondo la corte di Cassazione, che si è pronunciata sulla questione anche ad aprile, non è sufficiente».
L’approvazione infatti riguarderebbe l’autorizzazione alla messa in commercio dell’apparecchio da parte dell’azienda che lo produce. Ma non implicherebbe l’omologazione e, dunque, la possibilità di messa in esercizio. Inoltre «il Comune di Piombino – conclude il presidente di AltVelox – non ha mai fornito prova, nonostante la nostra richiesta formale, che il rilevatore utilizzato sia corrispondente al prototipo depositato al Mit in sede di approvazione».
La denuncia presentata è solo l’ultima di una serie di querele mosse da AltVelox a varie amministrazioni comunali in tutta Italia. E anche per il rilevatore di Piombino «abbiamo chiesto alla Procura di valutare la possibilità – prosegue il presidente dell’associazione – di emettere un provvedimento di sequestro degli apparati in questione. Se sarà accertato quanto da noi denunciato infatti – conclude Sottile Cervini – ne conseguirebbe un’annosa, reiterata e quotidiana ingiusta lesione, da parte degli enti, dei diritti dei consumatori e degli utenti della strada, con una richiesta e una riscossione indebita di somme non dovute e l’erogazione di pene accessorie ingiustificate».
Nonostante la querela, il sindaco di Piombino si dice tranquillo. «Avanzare dubbi sulla legittimità della procedura è lecito – dichiara Francesco Ferrari – però arrivare a sostenere che il sindaco, l’assessore, il prefetto e la comandante della polizia municipale abbiano commesso reati è decisamente fuori misura. Peraltro – aggiunge – tra la regolarità o meno di un autovelox ed eventuali responsabilità penali c’è un abisso. La giustizia farà il suo corso e io di certo dormo sonni tranquilli».
Dal Comune inoltre fanno sapere di aver comunicato ad AltVelox, lo scorso ottobre, la dichiarazione di “conformità al campione approvato” che attesterebbe la corrispondenza tra l’apparecchio attivo su viale Unità d’Italia e il campione approvato dal Ministero.