Il Tirreno

PIOMBINO. La prospettiva industriale resta in larga parte da decifrare, ma è chiaro che muove nell’alveo dell’economia circolare. Nel perimetro del Pip di Montegemoli si fa spazio Get Energy Prime Italia Srl. Perfezionato alla fine del 2023 l’acquisto dal Comune di Piombino di un lotto di 3.500 metri quadrati, a fronte di una spesa di circa 250mila euro, adesso ha in mano il permesso a costruire per la realizzazione del capannone dove la società ha in progetto di installare un dissociatore molecolare pirolitico per il trattamento di vetroresina e materiali plastici.

Si tratta di un macchinario di cui la società detiene il brevetto. L’obiettivo è quello di recuperare metano e idrogeno da impiegare come combustibili per la produzione di elettricità. Mentre le scorie solide che residueranno dal processo, stimate nell’ordine del 20 per cento per le plastiche e del 40 per cento per la vetroresina, dopo altri trattamenti di raffinazione che non verranno svolti a Piombino, saranno reimpiegate come materie prime seconde. La piattaforma piombinese dovrebbe trattare circa 2 tonnellate all’ora, che è l’equivalente del carico di un camion al giorno.

Quali siano i tempi per la messa in marcia dell’impianto non è dato sapere. Alla prospettiva si legano 17 opportunità lavorative dirette stando alla previsione di Get Energy Prime Italia: 13 nell’ambito del trattamento della vetroresina, delle plastiche e la produzione di energia elettrica, altre quattro per lo smantellamento delle imbarcazioni e la selezione dei materiali non idonei alla dissociazione molecolare, che verranno reimmessi sul mercato come materie prime seconde, come cavi elettrici, componenti elettroniche, legno, acciaio e vetro.

Nella compagine societaria di Get Energy Prime Italia Srl figurano Gianluca Marcorelli, con il ruolo di amministratore unico, e Giovanni Sella, come presidente. La sede operativa è ad Albiate in Lombardia, il quartier generale a Roma. Ad alimentare il processo di economia circolare saranno prodotti arrivati a fine vita da cui ricavare materie prime seconde ed energia elettrica. Saranno due le linee di approvvigionamento. La vetroresina, che verrebbe recuperata dallo smantellamento di imbarcazioni a fine vita in accordo con Navigo, la più estesa rete di aziende di nautica da diporto della Toscana. Plastiche provenienti dalla raccolta differenziata, spiaggiate e in mare, in accordo con Castalia.

Il reattore messo a punto da Get Energy Prime Italia, in cui avviene la dissociazione molecolare, non prevede la combustione a fiamma libera e quindi non c’è il rilascio di emissioni prodotte dalla combustione. L’impianto è progettato per funzionare in modalità continua e a ciclo chiuso, senza rilasci in atmosfera. Il processo avviene all’interno di un reattore in cui le temperature di esercizio vengono raggiunte tramite un campo elettromagnetico a induzione. Ciò rende l’impianto autosufficiente. E stando a quanto dichiara Get Energy Prime Italia non servono fonti di energia esterne e neppure l’approvvigionamento di acqua per il suo raffreddamento. Come emissioni in atmosfera si indicano quelle dei gruppi elettrogeni, alimentati con il syngas prodotto dal processo, e quelle delle cappe aspiranti sopra la cabina di triturazione dei materiali plastici e di confezionamento del residuo solido post dissociazione molecolare.

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