Il Tirreno

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Primo assalto d’estate a Baratti: parcheggio selvaggio in pineta (dove si fa anche campeggio)

di Cecilia Cecchi
Primo assalto d’estate a Baratti: parcheggio selvaggio in pineta (dove si fa anche campeggio)

Auto lasciate in curva e perfino sotto gli alberi per non pagare la sosta. Sulla strada dei Villini si dorme nei camper posteggiati e nelle tende

08 luglio 2024
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BARATTI. I mezzi già parcheggiati ovunque mentre gli automobilisti continuano a girare a caccia di un posto dove potersi fermare. Aree a pagamento gestite da Parchi complete.

Sono le 11,30 della prima domenica di luglio, col tempo così così. E il tradizionale assalto al golfo di Baratti è cominciato, note spiacevoli comprese: campeggio abusivo in pineta o sui mezzi fermi ai Villini. Auto lasciate dietro duna e piante. Immancabile la sosta in banchina sulla curva del Centro velico. Ingresso rallentato da ciclisti che preferiscono rischiare tra le auto nonostante la ciclabile.

Comportamenti intollerabile che, come sempre, vengono denunciati al Tirreno da cittadini e turisti con tanto di foto. Tutto perché in un’area vincolata per le sue peculiarità paesaggistiche e ambientali sembra regnare il far west, «dove l’assenza di controlli “legittima”, incentiva, comportamenti sempre più spavaldi» si spiega, in barba a chi le regole le rispetta consapevolmente per valorizzare questo luogo (e ce ne sono).

«Si gira con difficoltà per la strada dei Villini – racconta una turista, spesso ospite negli agriturismi della zona – . I posti liberi sono tutti occupati da mezzi di quanti ci passano la notte. Qualche tenda montata a ridosso della macchina in sosta». Varie le soluzioni per aggirare il divieto di campeggio: ai Villini sono pure tanti i mezzi in posizioni di fortuna per evitare il pagamento, dove gli stalli blu non ci sono, sia in curva che sulle piazzole.

Poi le auto sotto la pineta, neanche troppo “nascoste”. Subito all’inizio dietro la siepe, dove l’automobilista potrebbe aver sfruttato la passerella per diversamente abili per raggiungere lo stallo. «Di fronte al secondo parcheggio – dice un nonno che sta tornando a casa con la nipotina – Un turista creativo pare battere tutti: ha percorso la pineta dalla sbarra del Sun beach fino al fosso della Focecchiola. E poi ci sono altre auto dietro le dune. Dubito che questa gente abbia permessi per parcheggiare sul prato e ci sono targhe “straniere”».

Il timore di tanti appassionati frequentatori e pure degli abitanti? Che ormai il golfo soffra del fenomeno dell’overtourism: troppe presenze di vacanzieri non proprio sensibili all’importanza del contesto eccezionale che li ospita.

Da ricordare che, proprio per ragioni di sicurezza e di rispetto dell’ambiente risale al 2005 l’ordinanza (a lungo osteggiata ma in vigore) che vieta, nel golfo di Baratti, il passaggio a veicoli di larghezza superiore a 2 metri in estate; in contemporanea era in corso l’allestimento del parcheggio delle Caldanelle, che si spera di anno in anno venga sempre più utilizzato. Per altro anche la giornata di sabato scorso viene ricordata da chi c’era come «estremamente sovraffolata, in spiaggia non c’era un centimetro quadrato libero. E praticamente – si sottolinea – pure il parcheggio della Parchi Val di Cornia di servizio alla necropoli, con le sbarre alzate, viene usato per andare al mare. Chi va al parco archeologico dove la lascia la macchina?».

Dunque la sosta selvaggia resta di gran moda nonostante i rischi, costi quel che costi. Nessuno sembra preoccuparsi. Perché gli agenti della polizia municipale sono passati. Lo stesso vale per il campeggio abusivo. Situazione tutt’altro che risolta. «Ce ne stiamo occupando di nuovo da pochi giorni – spiega Vittorio Ceccarelli, assessore alle politiche sociali e alla sicurezza del Comune di Piombino – a breve faremo incontri con la capitaneria di porto per attivare controlli congiunti come già fatto anche lo scorso anno».
 

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