Valdinievole, strage di pneumatici per colpa di una “buca killer”
Decine di auto sono rimaste danneggiate sulla Camporcioni. L’asfalto è stato sistemato, ma restano tanti punti a rischio
PONTE BUGGIANESE. La “buca killer” non c’è più o, almeno, non ci sarà più fino a quando la toppa di catrame reggerà, ma il problema, anzi, i problemi restano. Sono quelli che caratterizzano la via provinciale 26, meglio conosciuta come Camporcioni. Una via importante, quasi fondamentale per tutta la Valdinievole, che da Chiesina Uzzanese arriva fino a Montecatini, all’altezza confine con Pieve a Nievole, percorsa quotidianamente da migliaia di auto e mezzi pesanti. Veicoli che negli ultimi giorni hanno dovuto affrontare un ostacolo particolare, in molti casi con esiti pesanti (e fortunatamente “solo” per il portafogli). Stiamo parlando di una buca, all’altezza del tennis La Pinetina, sulla corsia di chi si muove verso Chiesina. Ma non una buca “normale”: «Una voragine – commenta una nostra lettrice, che armata di metro ha deciso di prendere le misure – di 20 per 53 centimetri. Solo giovedì sera ci si sono schiantate almeno otto auto: chi ha distrutto i pneumatici, chi ci ha rotto il braccetto, chi le sospensioni». Ma il bilancio delle vittime di quella voragine è assai più lungo, visto che la buca era presente già da diversi giorni, andando via via crescendo, con le ruote (almeno quelle che resistevano) che a ogni passaggio si portavano via un po’ di pietrisco allargandola. Un bilancio attendibile è quello di diverse decine di auto più o meno danneggiate. E col senno di poi si può dire che è andata bene, perché non ci sono stati scontri provocati da manovre improvvise per scansare l’ostacolo o, peggio ancora, incidenti con mezzi a due ruote (è immaginabile cosa sarebbe potuto succedere a finire in quella buca fosse stato un motociclista).
«Ho chiamato tutti – prosegue la testimonianza – le polizie municipali dei diversi Comuni, le forze dell’ordine, ma ogni volta mi sono sentita rispondere che quella strada non era di loro competenza». La Camporcioni è infatti un’arteria provinciale e a quell’ente spetta intervenire. Per cercare di limitare i danni la donna ha anche messo un triangolo, di quelli che si usano in caso di incidente, che però è stato poi tolto, probabilmente da uno dei tanti conducenti di carroiattrezzi intervenuti sul posto che ha pensato fosse dell’auto che stava rimuovendo.
Problema risolto, scrivevamo in apertura di articolo. Ad annunciarlo il sindaco di Ponte Buggianese Nicola Tesi: «Dal primo pomeriggio di oggi (venerdì per chi legge, ndr), sono intervenuti i carabinieri di Ponte Buggianese e successivamente gli operai della Provincia di Pistoia per tappare con conglomerato a freddo la buca, che è stata chiusa intorno alle 16,15». Ai tanti automobilisti danneggiati non resta altro che fare richiesta danni alla provincia (sul sito https://www.provincia.pistoia.it/system/files/procedimento/1132/MODELLO_Richiesta_Risarcimento.pdf). Superato questo guaio però sul tappeto, pardon, sull’asfalto, ne rimangono molti altri. Intanto c’è capire quanto durerà quella toppa tra passaggi auto e clima invernale, visto che la buca ricoperta era già stata oggetto di un intervento, come dimostrano i resti di catrame sulla stessa, ma poi ci si è ritrovati nelle condizioni di partenza.
Ma soprattutto, chiusa una falla, se ne stanno già riaprendo altre: per tutta la sua lunghezza, infatti, la Camporcioni presenta i segni di nuove buche o di vecchie che si stanno riaprendo. Per esempio nel tratto iniziale per chi viene da Chiesina, oppure sul ponte che scavalca il Cessana. E in più, qua e là, spuntano buche che, senza interventi, si candidano a raccogliere l’eredità della voragine, come quella che spicca, per chi arriva da Chiesina, poco prima dell’incrocio con via Moggio.
E se allarghiamo lo sguardo oltre la Camporcioni non è che la situazione migliori molto, anche senza scomodare l’ormai tremendo caso del vialone del Melani. Basti pensare alla via Empolese, sempre di competenza provinciale, con le buche all’altezza dell’intersezione con via Gentile a Montecatini e all’altezza dell’incrocio con via Roma a Pieve a Nievole, per capire che vogliamo parlare di sicurezza non si può prescindere da un intervento radicale anche sulle condizioni delle nostre strade.
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