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Pescia dice Addio a Dino, il poliziotto di 59 anni stroncato da un malore: la folla e due ricordi speciali

di Maria Salerno
Due momenti del funerale e nel riquadro il poliziotto morto
Due momenti del funerale e nel riquadro il poliziotto morto

Sarebbe andato in pensione nel maggio del 2025. Il questore Dalpiaz: «Sapevi fare il cattivo, ma eri fondamentalmente un buono»

11 ottobre 2024
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PESCIA. Un amico, un collega, un poliziotto, ma soprattutto «un punto di riferimento» per tutti, dentro e fuori dal commissariato. Queste le parole che hanno accompagnato l’ultimo commosso saluto a Diego Dino Guida, il poliziotto assistente capo coordinatore da moltissimi anni al Commissariato di Pescia, improvvisamente scomparso lo scorso 3 ottobre all’età di 59 anni, mentre era in servizio. La chiesa di Santa Maria Assunta in Castellare, dove nel pomeriggio di venerdì 11 ottobre si sono svolti i funerali in forma solenne, non era mai stata così gremita: istituzioni, forze dell’ordine, stampa locale, associazioni di volontariato e i tanti amici che Diego aveva incontrato nella vita, quasi a testimoniare lo sgomento e l'immensa tristezza della comunità pesciatina.

Tristezza e sconforto

Nemmeno don Alberto Tambellini, vicario generale e moderatore della Curia diocesana di Pescia, cui è toccato il compito di celebrare le esequie, sembra essere rimasto immune alla commozione. «Non lo conoscevo – ha detto – sono andato in commissariato per capire chi era Diego, mi sono ritrovato circondato da tutti i colleghi, ciascuno dei quali desiderava testimoniare qualcosa su di lui e mi è apparso subito chiaro che era un punto di riferimento per tutti. Nei momenti di difficoltà c’era sempre, senza distinguere quello che era il suo dovere da quello che era il volontariato e questo mi rincuora, al di là della perdita importante per questa comunità, sono felice di constatare che ci sono ancora persone capaci di darsi per il bene e pur non conoscendolo ho capito che Diego era uno di questi».

I ricordi

Romano di nascita, cresciuto a Lucca, figlio di un colonnello della guardia di finanza, Guida entra giovanissimo in polizia; lavora prima al commissariato di Pistoia, poi, nei primi anni Novanta, arriva a Pescia, dove svolge la maggior parte del suo servizio. Dopo 30 anni di lavoro sarebbe andato in pensione nel maggio 2025, ma un malore lo ha portato via prematuramente proprio mentre era in servizio. Nessuno avrebbe mai scommesso su una sua scomparsa precoce, «sembrava dovesse restare sempre lì, operativo, nella sua divisa». Lo dice Maria Lanzi, che a nome dei colleghi al termine della celebrazione legge un ricordo dedicato alla memoria dell’uomo. «Hai sempre saputo andare incontro a tutti con comprensione e generosità, il tuo entusiasmo era contagioso, resterà di te un immenso ricordo anche se la tua perdita rimane difficile da accettare, un grande vuoto difficile da colmare». A concludere la carrellata dei ricordi è il questore di Pistoia Marco Dalpiaz, la cui conoscenza di Diego era relativamente recente, ma questo non gli ha impedito di coglierne l’essenza. «Incarnavi lo stereotipo del poliziotto, all’occorrenza sapevi fare il cattivo, ma eri fondamentalmente un buono». Il questore ha voluto inoltre sottolineare alla fine del suo intervento la vicinanza della polizia di stato alla famiglia. Un trombettiere suona il silenzio d'ordinanza, gli occhi si riempiono di lacrime, il feretro avvolto nel tricolore viene sollevato a spalla dai colleghi e condotto fuori dalla chiesa. Ciao Diego.


 

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