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Uzzano, un ripetitore 5G tra le case al Torricchio. Preoccupazione tra i residenti

di Luca Signorini

	Il terreno dove sorgerà il ripetitore, sullo sfondo il lago Azzurro
Il terreno dove sorgerà il ripetitore, sullo sfondo il lago Azzurro

L’antenna è prevista in via Aldo Moro, vicino anche a una scuola materna

24 settembre 2024
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Uzzano Un’antenna alta una trentina di metri (come un palazzo di dieci piani) per la tecnologia 5G (la superveloce navigazione Internet, ultima frontiera) in un terreno privato a Uzzano, nella parte di via Aldo Moro verso la regionale Lucchese, al Torricchio, confinante con il lago Azzurro.
Perplessità e malumori tra i residenti: il ripetitore (in gergo tecnico stazione radio base) verrebbe realizzato a poca distanza dalle case e da una scuola materna, quella appunto del Torricchio.

La notizia è filtrata quasi a cose fatte (il terreno dove avverrà l’installazione di recente è stato sistemato e ripulito per lo scopo). Mentre l’autorizzazione rilasciata dal Comune di Uzzano è vecchia più o meno di un anno, su richiesta presentata nel maggio del 2023 dalle società Opnet spa di Roma e Pti Italia spa con sede a Milano, entrambe attive nel settore delle telecomunicazioni. C’è già anche il parere favorevole dell’Arpat (Agenzia regionale di protezione ambientale), ma come accade sempre in vicende di questo tipo ai residenti la rassicurazione non basta. Perché vedersi tirare su una “torre” del genere davanti al balcone, certo non fa piacere.

Una questione di ambiente che viene modificato e soprattutto di salute pubblica, a maggior ragione se anche la Regione Toscana, proprio in questi giorni, ha ordinato di effettuare uno studio sugli effetti del 5G, per capire se ci sia un legame fra i tumori accusati dalla popolazione, soprattutto infantile, e i campi elettromagnetici generati dalle «stazioni radio base» che stanno punteggiando la Toscana per portarla nella quinta generazione di internet e della telefonia mobile. Verrà dunque condotta una ricerca scientifica sull’impatto della tecnologia in sei città capoluogo: Arpat è incaricata di misurare l’esposizione all’inquinamento da banda larga super veloce; l’Ars (Agenzia regionale della sanità) si occuperà di tracciare un’indagine epidemiologica che verifichi eventuali correlazioni con tumori alla testa e al sistema nervoso, leucemie, linfomi non-Hodgkin, in particolare nei bimbi toscani, e casi di aborti spontanei o altri problemi di salute che dovessero emergere come ricorrenti durante lo studio, che per ora è finanziato per due anni.

Il caso che emerge a Uzzano si inserisce quindi in questa dinamica. Con i residenti dell’area interessata tra il Torricchio e il lago Azzurro che chiedono una sospensiva alla realizzazione del ripetitore di via Aldo Moro per motivi di salute pubblica, in attesa perlomeno dei risultati dello studio commissionato a livello regionale.

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