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Maltempo in Toscana: cos’è e come si è formato il temporale “autorigenerante” che ha causato l’alluvione lampo

di Tommaso Silvi

	A sinistra la mappa che indica l'ondata di maltempo sulla costa centro meridionale della Toscana (Foto MeteoTrip)
A sinistra la mappa che indica l'ondata di maltempo sulla costa centro meridionale della Toscana (Foto MeteoTrip)

Le piogge si sono concentrate soprattutto nella zona centro meridionale della regione, tra la costa e il primo entroterra: l’inizio della tempesta nel primo pomeriggio

24 settembre 2024
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MONTECATINI VAL DI CECINA. Tutto è iniziato nel primo pomeriggio di lunedì 23 settembre. I primi lampi e tuoni dal mare, la pioggia che inizia a cadere. E non smette per ore. La parte più attiva e “cattiva” del peggioramento colpisce la costa centro meridionale della Toscana e il primo entroterra. Non è un semplice temporale, ma un “autorigenerante”. Tra poco capiremo meglio di cosa si tratta a livelli scientifico. Per quanto riguarda gli effetti, invece, è tutto drammaticamente chiaro: due persone disperse a Montecatini Val di Cecina (Pisa), torrenti esondati, auto bloccate, case allagate, persone che fuggono per lasciarsi alle spalle la furia dell’acqua. Un angolo di Toscana piomba nell’inferno nel giro di un pomeriggio. E i dati delle precipitazioni sono impressionanti. 

I numeri

Ma cosa è successo esattamente tra il pomeriggio e la sera di lunedì 23 settembre? Il racconto sta tutto nei drammatici numeri forniti dal Centro funzionale regionale. Il presidente della Regione, Eugenio Giani, fa sapere che «tra Castagneto Carducci, San Vincenzo, Monteverdi Marittimo e Montecatini Val di Cecina sono caduti fino a 226mm di pioggia in 6 ore», dalle 14 alle 20, indicativamente. Un evento unico nella sua portata, tanto che il presidente Giani informa che «da quando sono presenti i rilevamenti meteo, mai si era abbattuta nella zona una perturbazione così intensa». A Montecatini Val di Cecina in particolare, dove l’esondazione del torrente Sterza – con due ondate di piena, una alle 19 di lunedì 23 settembre e l’altra alcune ore più tardi, nella notte – ha causato danni e distruzione, portando anche a due persone disperse, una nonna e il nipotino di 5 mesi, l’inferno d’acqua è iniziato dopo l’ora di pranzo. La stazione meteorologica che conta l’accumulo delle precipitazioni evidenzia come alle 14 di lunedì 23 settembre i millimetri di pioggia caduti fino a quel momento erano appena 2,8. Alle 20, invece, quindi solo sei ore più tardi, i millimetri caduti erano 129 millimetri. Un quantitativo enorme la cui causa è da ricercare in un particolare evento atmosferico. 

Cos’è un autorigenerante?

La temperatura del mare particolarmente calda ha giocato un ruolo determinante nell’ondata di maltempo che ha flagellato la zona centro meridionale della Toscana. L’ equazione è semplice: più caldo, più vapore, più acqua precipitabile in atmosfera, più energia per i temporali. Con il caldo aumenta anche l'energia potenziale. I contrasti termici vengono particolarmente accentuati creando un mix micidiale per lo sviluppo di imponenti celle temporalesche, alte anche fino a 10-12 chilometri. Nel caso del temporale a San Vincenzo e dintorni il mare, ancora molto caldo, ha rilasciato enormi quantità di vapore acqueo che si è poi andato a condensare in nubi e quindi, poi, in piogge torrenziali. Il calore assorbito in estate dai mari è un pericolo e un evento straordinario come quello di lunedì 23 settembre potrebbe non risultare isolato.

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