Pescia, riapre il vecchio mercato dei fiori
Dopo oltre vent’anni di chiusura e abbandono sabato 3 agosto l’inaugurazione. Il recupero e la sua messa in sicurezza sono costati 2,2 milioni di euro
Pescia Il vecchio mercato dei fiori di Pescia torna a disposizione della comunità come spazio ricreativo e polifunzionale. Dopo anni di abbandono (almeno venti di chiusura) e una lunga opera di restauro del valore di circa 2 milioni di euro, l’imponente struttura realizzata nel 1951 dagli architetti Leonardo Savioli, Leonardo Ricci, Giuseppe Giorgio Gori e dall’ingegnere Emilio Brizzi, sembra essere tornata allo splendore di un tempo.
Tutto è pronto per la grande festa di inaugurazione, sabato 3 agosto a partire dalle 20, e a cui tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. In realtà non è la prima volta che la struttura viene inaugurata, sotto l’amministrazione Giurlani ci sono stati almeno altri due tagli del nastro, ma parziali, tale e tanta era l’ansia di restituire quello che a buon diritto può essere considerato un simbolo della città. “Notte in fiore” è il titolo scelto per la serata inaugurale organizzata dall’amministrazione con la collaborazione dell’associazione culturale MaMò&Clarte: musica, esibizioni artistiche e installazioni floreali inaugureranno il nuovo corso del vecchio mercato.
«La città riacquista in pieno una parte importante del proprio patrimonio – ha evidenziato il sindaco Riccardo Franchi – stiamo a questo punto valutando l’utilizzo futuro dell’edificio, che sarà comunque uno spazio vivo a disposizione della cittadinanza, soprattutto dei più giovani. Lo spazio assumerà la fisionomia di grande piazza coperta che potrà accogliere attività di vario genere, un luogo cruciale per la socialità, la cultura e l’economia di questa città».
Grazie al commercio dei fiori, che si è svolto all’interno del mercato di via Amendola fino al 1988 quando entrò in funzione il nuovo Mefit agli Alberghi, Pescia ha conosciuto uno sviluppo notevole che l'ha portata ad intrattenere relazioni con tutto il mondo. Il vecchio mercato fu realizzato agli inizi degli anni 50 col sistema del “concorso-appalto” (o appalto-concorso) che si basava sulla competizione tra imprese, che pur di vincere decidevano di avvalersi dei professionisti più capaci, non è un caso che i progettisti siano stati tra i protagonisti dell’architettura contemporanea nei decenni del secondo dopoguerra, non solo in Toscana ma in tutta Italia. Oltre ad ospitare migliaia di operatori e visitatori, negli anni l’edificio ha goduto dell’interesse della critica e ha ricevuto importanti riconoscimenti internazionali, tra cui il premio San Paolo del Brasile del 1953, assegnato da una giuria di cui facevano parte fra gli altri anche Le Corbusier.
Un passato glorioso che rischiava di andare in fumo quando qualche anno fa si paventò la possibilità di trasformare l’immobile in un grosso centro commerciale. Nel 2007, infatti, il Comune di Pescia emise un avviso pubblico di project financing per la ristrutturazione e la riqualificazione dell’ex mercato che sostanzialmente prevedeva l’inserimento nell’edificio di strutture commerciali. Rispose un raggruppamento di imprese sotto il nome di Consorzio toscano cooperative e Cmsa che propose di realizzare una struttura di vendita di circa 1400 metri quadri. L’idea incontrò da subito la contrarietà dell’opinione pubblica e il dissenso della Confcommercio locale che espressamente dichiarò di volere scongiurare la nascita di un nuovo centro commerciale nel cuore della città. Nel 2019 il Comune di Pescia firmò un accordo con Cmsa e versando 600 mila euro tornò a disporre della titolarità dell’immobile.
Il recupero dell’edificio è costato complessivamente 2 milioni e 200mila euro, di cui una parte consistente erogata dalla Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia. «Con questo importante intervento di recupero – ha dichiarato il presidente della Fondazione Luca Gori – restituiamo alla comunità pesciatina uno spazio che fa parte della sua identità storica, sociale e culturale, una struttura considerata tra i casi più interessanti dell’architettura del Novecento. A Pescia oggi è presente un luogo bello e qualificato, dedicato alla socialità, dove potere realizzare iniziative per i cittadini e in chiave di promozione turistica. L’impegno della Fondazione, come sta avvenendo per altri importanti progetti che riguardano la Valdinievole, è stato e continuerà a essere nella prospettiva di migliorare la qualità di vita dei cittadini e di contribuire allo sviluppo dei territori». l