Il mondo scopre la Città Fantasma: è fatta tutta in marmo di Carrara
Si trova in Turkmenistan ed è stata tenuta segreta per decenni. Quasi disabitata, adesso diventa meta turistica
CARRARA. Erano gli Anni’90 quando “emissari” del governo del Turkmenistan – siamo nell’Asia centrale – giunsero ai piedi delle Apuane: nel bacino delle cave di Lorano. Destarono curiosità ma solo un pizzico perché gli uomini che calzano stivali sporchi di polvere bianca sono abituati a visite di questo tipo. Guardarono qua, guardarono là, toccarono il marmo al verso e al contro. E poi conclusero l’affare: migliaia di tonnellate di marmo bianco. Fu una commessa che durò anni, raccontano dalla cava di Lorano. Oggi si scopre che quella pietra venne impiegata per realizzare quella che il mondo chiama La Città Fantasma: Ashgabat, la capitale del Turkmenistan, a sud ha l’Iran e l’Afghanistan, a ovest il mar Caspio. Pressoché disabitata, per anni sconosciuta al resto del globo, nascosta, celata – quasi “segreta” – ora viene lanciata come meta turistica: dal governo, è una repubblica presidenziale, e dai cosiddetti travel creator, viaggiatori che con foto e video, podcast dispensano consigli in Rete – da Instagram a Tik Tok – sulle destinazioni più originali.
Il primato
Stupefacente e con diverse unicità, Ashgabat detiene una palma d’oro mondiale: nel 2013 si è aggiudicata il Guinness World Record per essere «la città con la più alta densità di edifici rivestiti in marmo». Parliamo di palazzi pubblici e musei, residenze e luoghi monumentali dedicati ai principali leader politici turkmeni: si dice che siano più di 500 gli edifici costruiti in marmo. È uno spettacolo di lusso senza eguali. «La città ha una superficie di circa 22 Km quadrati (pressappoco quanto Aosta) – scrive Stefano Gandelli, geologo e divulgatore scientifico sul sito web www. geopop. it – e, dagli Anni’90 a oggi, sono stati realizzati 543 nuovi edifici rivestiti con 4. 513. 584 mq di lastre di marmo di Carrara, bianchissimo. Per questo si è aggiudicata il record mondiale».
«Quella visita»
Se alla cava di Lorano dici “Ashgabat”, la memoria riaffiora. «Sì, certo, ricordo – dice Marco Tonelli, che oggi è alla guida della Cooperativa Cavatori Lorano – Erano gli Anni’90 e qui arrivò una specie di commissione governativa del Turkmenistan, con grandi disponibilità economiche. Volevano toccare con mano il materiale da acquistare. Da qui partirono parecchie migliaia di tonnellate di marmo, non ricordo quanto, si andò avanti per anni. . .». Poi la nota di colore: «Furono subito entusiasti – aggiunge Tonelli – addirittura volevano che noi si andasse ad Ashgabat per loro. L’allora presidente Fabio Dalle Lucche mi disse: “Vai, vai tu”. E io risposi – si mette a ridere Tonelli – «No, no, io giù di là non ci vado».
«Non c’è nessuno»
Rasa al suolo nel 1948 da un terremoto, La Città dell’Amore – questo significa Ashgabat nella lingua originale – venne ricostruita una trentina di anni fa. In marmo di Carrara. E pur essendo tanto faraonica da far invidia agli arabi, è semi-deserta: «Qui il traffico non esiste, palazzi, strade e hotel sono vuoti», scrive una travel creator – lovelydamaride – sul suo profilo Instagram, postando una ricca documentazione di foto e video, anche quello dell’aeroporto deserto ma iper-presidiato da guardie. Gli abitanti ci sono ma vivrebbero nelle periferie, molto lontano dallo sfarzo dei palazzi in marmo «vuoti». Non solo: «È tra i dieci paesi meno visitati al mondo – scrive il geologo Gandelli – con soli otto-novemila turisti all’anno. Eppure le attrazioni non mancano: oltre allo show della pietra bianca, c’è la Porta dell’Inferno, cratere di gas – il Darzava, nel deserto del Karakum – scoperto dai sovietici nel 1971 e che brucia ininterrottamente da più 50 anni; c’è la ruota panoramica coperta più grande del mondo – l’Alem Entertainment Center – anch’essa Guinness World Record, costata 170 milioni di euro. Uno degli ostacoli ai vacanzieri sarebbe l’ottenimento del visto: stile Corea del Nord.
Vacanzieri, venite
Adesso però qualcosa sta cambiando. Il governo si sarebbe lasciato affascinare dalle scelte compiute dai paesi mediorientali come Dubai. Starebbe aprendo al turismo, tant’è che è stata costruita una zona d’ospitalità, Awaza. E gli influencer del viaggio starebbero arrivando come le api sui fiori: basta dare un’occhiata sul Web per organizzare la prossima vacanza.