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Musetti semifinalista a Wimbledon, un fenomeno da Carrara: le cinque cose che non sapete di lui

di Luca Barbieri
Musetti semifinalista a Wimbledon, un fenomeno da Carrara: le cinque cose che non sapete di lui

Dalla cantina della nonna al tempio del tennis mondiale. Il padre: «Quando aveva 11 anni mi ha battuto e lì ho capito...»

10 luglio 2024
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Nonna Maria, la cantina di Nazzano – frazione del comune di Carrara –, i primi scambi con babbo Francesco e poi – ancora – i tornei, gli allenamenti, e i primi colpi di quel bambino che già da piccolo faceva intravedere tutto il suo talento. Fino a Wimbledon, passando per i trofei juniores (l’apice con gli Australian Open vinti a 16 anni e la finale degli Us Open qualche mese prima) e per i palcoscenici internazionali, scalando il ranking. Ora, Lorenzo Musetti, 22 anni da Carrara, è approdato nelle final four di Wimbledon, sull’erba londinese, dove a seguire le sue giocate ci sono anche la compagna Veronica e il piccolo Ludovico, il figlio. E

La cantina della nonna e la famiglia

Su una cosa sono tutti sicuri: quel talento cristallino era ben evidente, fin da piccolo. Quando, in quello scantinato della nonna materna Maria – ormai diventato celebre – faceva i primi scambi con il babbo: «Dove giochiamo ancora io e lui. Io giocavo eh, ma a 11 anni mi ha battuto, da lì ho capito che sarebbe stato il suo sport», ricordava a Il Tirreno, un paio di anni fa, proprio babbo Francesco, operaio in un’azienda di marmo, con un passato da tennista. Ed è stato lui, inevitabilmente, a tramandare a Lorenzo la passione per il tennis.

Il maestro e i viaggi in macchina

E che ci sia qualcosa di importante se ne accorge anche il coach carrarese Davide Blandini che – sempre a Il Tirreno nel 2021 – raccontava: «Arrivati a un certo punto giocava solo con i più grandi…». A 8 anni Lorenzo va nella vicina provincia spezzina: «Papà Francesco e mamma Sabrina (impiegata), a turno dopo lavoro, ogni giorno accompagnavano Lorenzo a La Spezia per allenarsi. Sia ai tempi del Ct Spezia che durante gli anni allo Junior Tennis San Benedetto, dall’altra parte della città: assieme ai nonni sono stati vicini a Lorenzo, che ha recepito i loro valori e cosa significa sacrificarsi per raggiungere i traguardi», dirà poi il “suo” coach, quel Simone Tartarini allenatore di Musetti dal 2010. «Siamo cresciuti tutti e due insieme – spiegava sempre il coach Tartarini –. Sin dagli 8 anni, Lorenzo disponeva di una manualità tecnica eccellente. È stato bravo a non patire, come accaduto invece ad altri, il passaggio dalle competizioni giovanili al tennis dei grandi. Fuori dal campo, condividiamo la passione per la musica di qualità: dai Rolling Stones, passando per Lucio Battisti, Mina, i Deep Purple fino a Ligabue».

La scuola e la “sua” frase

La famiglia e il tennis, il coach Tartarini, la musica, gli amici, l’equilibrio – di fronte a impegni sportivi di un certo livello – con la scuola, con il diploma conseguito al liceo linguistico del centro di Tirrenia. Raccontava una docente del talento carrarese che una frase a cui era molto legato durante gli studi era: «Il dizionario è l’unico posto dove la parola “successo” viene prima di “sudore”». «Una frase – rifletteva dunque la professoressa – che rispecchia un po’ com’è, un ragazzo che sa credere nei sogni, ma sa anche che ci vuole fatica per raggiungerli».

La città di marmo e il messaggio speciale

Da anni, ovviamente, Musetti per via degli impegni internazionali, vive fuori da Carrara, luogo dove torna appena può da familiari e amici. Una città a cui è molto legato e proprio nelle scorse settimane, Lorenzo ha seguito i playoff di Serie C di calcio conclusi con la promozione in Serie B della Carrarese: proprio alla vigilia della finalissima il campione toscano del tennis aveva mandato un messaggio speciale di incoraggiamento alla formazione marmifera. E ora tutta Carrara fa il tifo per il suo campione a Londra.

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