Massa-Carrara, a 20 anni Letizia è la prima cavatrice della montagna apuana
Diplomata al liceo linguistico Pascoli, dal prossimo 3 gennaio prenderà servizio alla Coop Gioia
MASSA-CARRARA. Nome, Letizia Vita; professione, cavatrice. Suona ancora un po’ insolito vedere declinato al femminile un mestiere che è sempre stato appannaggio degli uomini, proprio per i ritmi e la durezza del lavoro, ma i tempi stanno cambiando e dal 3 gennaio le Cave della Cooperativa Gioia, sul versante carrarese ma al confine con Massa, si tingeranno di rosa.
Artefice di questo “anno zero”, è una bella ragazza di 20 anni, figlia di Ferruccio Vita, già titolare di una parte di quote della cooperativa che la figlia ha voluto rilevare, sostituendo il padre nel lavoro in cava essendo lui andato in pensione. Chi conosce davvero Letizia, diplomata al liceo linguistico Pascoli di Massa, non si sorprende nel sapere che dietro le foto glamour postate sui social media, come ogni ragazza della sua età, in realtà si cela una passione atavica per le montagne e per il duro lavoro di escavazione, per il quale ha subìto da sempre una particolare fascinazione.
Aveva 11 anni quando iniziò il suo pressing con il padre affinché la portasse a vedere le cave, a cercare di capire il lavoro e appassionarsi. Altrettanto ne rimaneva affascinata quando il padre ritornava a casa stanco e si faceva raccontare quello che aveva fatto quel giorno.
I genitori, il padre e soprattutto la madre Marzia Ricci, pur avendo ereditato il mestiere nel Dna, hanno come tutti i genitori sognato per le figlie un lavoro “con la penna in mano”, un modo semplicistico per definire un lavoro fisicamente più alla portata di una figlia femmina: sia per Letizia come per la sorella Aurora, di due anni più grande, che infatti ha intrapreso gli studi di medicina a Roma.
Letizia è sempre stata di un altro parere e, nell’attesa che si liberasse un posto per lei alle cave, ha iniziato a studiare geologia all’Università, decidendo poi per un periodo di chiudere il percorso e iniziare una nuova fase della sua vita. Non è escluso che riprenderà i suoi studi in seguito per approfondire ancora meglio la magia delle montagne.
«Letizia è determinata, non possiamo che assecondare le sue scelte – racconta la madre – Le uniche raccomandazioni che le abbiamo fatto come genitori sono di utilizzare la massima attenzione e soprattutto seguire alla lettera tutto ciò che le viene impartito. Siamo sicuri che è in buone mani, sa di avere tanto da imparare ma sappiamo anche che coloro che l’affiancheranno saranno grandi maestri. La sua passione farà il resto».
La sorella, cresciuta fianco a fianco, la conosce bene ed è «felice che faccia questa esperienza e che i genitori glielo permettano; è conscia del lavoro che l’aspetta ma se le venisse impedito, un domani l’ostacolo verrebbe sicuramente “rinfacciato”». E quindi, avanti tutta.
Quindi c’è un tifo unitario per Letizia da parte di tutti, con un augurio che faccia tranquillamente questa esperienza, sarà il tempo poi a decidere per il suo futuro, che crediamo sia radicato nella roccia, come lo è lei.
Da segnalare che qualche tempo fa sui giornali era uscita la notizia di un’altra cavatrice, Annalena Tappeiner, che lavora nelle cave di Lasa in Alto Adige. Ma nel bacino delle cave famose del mondo, dove si estrare il marmo di Carrara, Letizia Vita sarà la prima.