Muore Pietro Faleni mito della musica con “Una Rotonda sul mare” del ’64
La compose con Migliacci e Valleroni
MASSA. Il mondo della musica e dello spettacolo è in lutto per la scomparsa a 95 anni del maestro Pietro Faleni autore dell'immortale “Una Rotonda sul Mare”. Era alla casa di riposo Riviera Blu di Marina di Massa; ne hanno dato l’annuncio la moglie Bruna ed i figli Roberto e Patrizia. La comunicazione ci è arrivata prestissimo dall'amico Franco Tognoni con quale divideva il tempo e la musica negli ultimi periodi.
La Rotonda sul Mare, del 64, è ancora continuamente trasmessa sulla varie radio ed ascoltata e cantata in tutto i mondo, un cavallo di battaglia per i Karaoke, insomma ormai un mito e piace tantissimo soprattutto alle nuove generazioni. Un brano che resterà nella storia dei “Favolosi anni Sessanta”. Pietro Faleni si è spento circondato dalla famiglia e negli ultimi giorni le sue condizioni erano peggiorate tanto da fare temere il peggio ed era stato portato per una maggior quiete possibile a Villa Verde, residenza per anziani. Adesso da Villa Verde, dove si è spento, è stato portato all'obitorio presso il vecchio ospedale Giacomo e Cristoforo e lunedì mattina verrà ufficiato il rito funebre presso la vicinissima chiesa della Madonna del Monte. Poi la sepoltura presso la cappella di famiglia a Mirteto che lui stesso con l'aiuto del figlio Roberto aveva costruito per dare sepoltura all'altro figlio, Paolo scomparso giovanissimo in quel periodo in un incidente stradale di ritorno da una serata dove con il suo complessino aveva suonato.
Da quel tragico fatto il maestro aveva stentato a riprendersi. In una precedente nostra intervista Faleni ci confessò diverse cose sulla composizione del “ Mito Rotonda sul Mare”, di come lui, Aldo Valleroni e Franco Migliacci scelsero Fred Bongusto per la voce, ed ebbero ragione. Poi restarono sempre in contatto, con Fred Bongusto fina a pochi anni prima della sua scomparsa. Per quella intervista, il maestro ci mostrò tutto l'ambiente del suo lavoro, la sala di incisione, strumenti musicali, spartiti, dischi e tutto quello che serviva, ancora lì con lui che ci lavorava nelle sue composizioni, e dove si trovava sempre con l'amico Franco Tognoni che lo aveva indirizzato, anche se in tarda età, verso la passione musicale. L'ambiente è rimasto intatto. E con Franco aveva scritto e trascritto altre canzoni , ne aveva arrangiate tante portate sui dischi con la voce di Franco. «Se ci si incontrava prima avresti fatto carriera - dice ora Franco riportando il pensiero di Faleni - perchè hai una bella voce».
In quella intervista il maestro si aprì completamente confessandoci come superò la guerra, i nascondigli dai bombardamenti, poi il prosieguo della vita anche dopo la guerra e la sua passione per gli aerei, per l'aeronautica tanto da fargli prendere il brevetto da pilota a Cinquale e diventarne successivamente il presidente dell'Aeroclub, quando impedì di trasformare l'aeroporto in un ippodromo. Erano gli anni Settanta. Poi in seguito ha continuato a comporre, a partecipare a feste locali, fino al momento del tragico incidente al figlio alla vigilia di Natale del ’77.
Classe 1928 era nato a La Spezia da una famiglia di origini pontederesi con il padre, Alfredo funzionario del Banco di Napoli. «Mio padre sposò mia madre Giorgia Palmieri di Massa e la mia vita si è sviluppata qui ed anche se i primi anni dell’infanzia li ho vissuti a Spezia e mi sento completamente massese - aveva raccontato al Tirreno - la passione della musica già era cominciata là, da ragazzino mi piacevano il canto, le operette e cantavo spesso con l’orchestra della Marina Militare, anni 1939 e 1940. Studiavo musica privatamente, fisarmonica e pianoforte». Nel dopoguerra, è richiestissimo come cantante e musicista nelle molte sale da ballo che fiorivano. Nella sua carriera, circa 270 canzoni, ha composto fra le altre sempre per Fred Bongusto "Cosa farai" e altre, poi per Jimmy Fontana "Bevo" che lo fece esplodere come cantante e "Bacco tabacco e Venere".
Come detto, l’attività fu frenata dalla tragedia della perdita del figlio Paolo, alla vigilia di Natale 1977, travolto da un’auto. Paolo era uno studente modello e un bravo musicista, suonava in un complesso con Zucchero, una settimana dopo avrebbe dovuto suonare in diretta Rai per la festa di Capodanno.