Il Tirreno

Il commosso omaggio alle vittime di Vinca

Il commosso omaggio alle vittime di Vinca

Il presidente del consiglio regionale Giani ha ricordato la strage nazista Tante persone e autorità presenti per il 72° anniversario dell’eccidio

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VINCA. Ieri con una solenne cerimonia si sono ricordati i martiri della strage nazifascista avvenuta tra il 24 e il 27 agosto del 1944. Organizzata dal Comune di Fivizzano, medaglia d'oro al merito civile e medaglia d'argento al valore militare, si è svolta la commemorazione del 72 ° anniversario della strage nazifascista commessa dai soldati tedeschi.

Il 24 agosto del 1944 a Vinca le truppe nazi fasciste perpetrarono uno dei più efferati eccidi che costò la vita a 174 civili inermi, tra questi molte donne e bambini, trucidati spietatamente. Moltissime le persone intervenute alla cerimonia che ha visto la presenza di autorità civili e militari, gonfaloni in rappresentanza dei Comuni lunigianesi e dei rappresentanti delle associazioni ex combattenti e dell'Anpi.

Oratore ufficiale della cerimonia è stato il presidente del consiglio regionale toscano Eugenio Giani, presenti il sindaco di Fivizzano Paolo Grassi, il consigliere regionale Giacomo Bugliani, il vice prefetto di Massa Carrara Roberta Carpanese, numerosi sindaci e assessori dei comuni limitrofi. Presente anche una folta delegazione dell’Anpi di Cascina e Navacchio, il sindaco del Comune di Calci Massimiliano Ghimenti. Ma come sempre non potevano mancare i superstiti delle atrocità compiute nella località montana dalle truppe delle Ss al comando del Maggiore Walter Reder. Tra loro anche Lauretta Federici e Celso Battaglia, coniugi scampati all’eccidio dei quali proprio domani ricorrono i sessant’anni di matrimonio. All’epoca avevano 7 e 11. I loro genitori erano riusciti a prelevarli in tempo dalla località prima dell’arrivo delle truppe tedesche per rifugiarsi sulle alture, da dove assistettero a scene raccapriccianti. Furono tra coloro che fortunatamente si salvarono e che successivamente si sono impegnati, soprattutto Celso, nell’opera di divulgazione di quei terribili avvenimenti, alle dinamiche e ai retroscena dell'eccidio, partecipando a centinaia di incontri pubblici in particolare nelle scuole, in trasmissioni televisive e scrivendo libri e articoli su riviste. Un’opera la loro diventata una missione, un obbligo a continuare a trasmettere il ricordo.

(m.l. )

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